Parte Uno

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Il loft di Magnus e Alec era illuminato dalla luce soffusa del televisore e dalle lucine di Natale che ancora riempivano e riscaldavano l'atmosfera, non sarebbe stato facile per i due padri fare capire a Max che di lì a un paio di giorni la casa sarebbe tornata alla normalità, il piccolo stregone blu adorava quel luccichio e quei giochi di luci.

La televisione trasmetteva un film divertentissimo su una anziana signora che andava in giro su una scopa volante, e sul divano i piccoli Lightwood Bane assieme ai loro papà lo guardavano concentratissimi avvolti nei loro pigiami Natalizi. 

"Papi papi quella è una stregona come papà Magnus?"

Alec sorrise incerto al  figlio certe cose del mondo mondano ancora non le capiva nemmeno lui 

"Nocciolina quella è la Befana"  disse Magnus in tono divertito aiutando il marito e attirando l'attenzione dei bambini.

"La Befana? Un demone?"

Ora Magnus rideva di gusto, poi cerco di parlare senza smettere però di ridere

"Ma no mio piccolo shadowhunter pronto all'azione, sei peggio di tuo padre" e mentre lo disse guardò Alec senza smettere di ridere

"Allora bambini, venite qui, vi racconto una bellissima storia sulla befana"

I bambini si sedettero attenti sul tappeto davanti a Magnus mentre Alec appoggiò la testa sulla spalla destra dello stregone

"C’era una volta una casetta che sorgeva un po’ discosta dal villaggio. Era una casetta piccola e un po’ malconcia, e ci viveva una vecchietta che usciva ogni mattina per fare legna nel bosco. Poi tornava a casa e si sedeva accanto al focolare insieme al suo gattino. Raramente vedeva delle altre persone: nel villaggio aveva la fama di essere una strana vecchina, un po’ maga, e nessuno si spingeva fino a quella casetta isolata, soprattutto in inverno, quando venti gelidi colpivano a raffica le regione. Una sera, una fredda sera di gennaio, la vecchina,che si chiamava Befana, sentì all’improvviso bussare alla sua porta. Naturalmente si spaventò: chi poteva essere, a quell’ora e con quel tempo? All’inizio non voleva aprire, ma poi la curiosità la vinse. E, quando aprì... oh, meraviglia! Davanti a lei c’erano tre orientali riccamente vestiti, che erano scesi dai loro cammelli per chiederle la strada per Betlemme. La vecchina era stupefatta: perché mai volevano andare a Betlemme? I tre viandanti  le raccontarono allora che stavano andando a portare i loro doni al Bambino Gesù e la invitarono ad unirsi a loro. La Befana ci pensò un po’ su, ma... chi se la sentiva di partire con un freddo simile? Così li lasciò andare, dopo aver dato loro le indicazioni che chiedevano. Poi però si pentì. Aveva commesso un grande errore! Presto, doveva raggiungerli! Così uscì a cavallo della sua scopa" Magnus si fermò un secondo facendo salire Max sulle sue gambe, che si accucciò tra le sue braccia, poi riprese guardando Rafe che lo fissava estasiato"sì, la Befana un po’ maga lo era davvero infondo, comunque dicevamo, la vecchina uscì per cercarli e andare con loro a rendere omaggio a Gesù, ma non riuscì più a trovarli. Perciò ebbe un’idea: si fermò in tutte le case, lasciando un dono a ogni bambino, nella speranza che uno di loro fosse Gesù. E da allora ha continuato, anno dopo anno, a portare i suoi doni a tutti i bambini nella notte tra il 5 e il 6 gennaio"

Magnus fini la storia e  guardò Max quasi addormentato tra le sue braccia e Rafe che Raggiungeva Alec 

"Papà, ma allora la Befana verá anche da noi o va solo dai bambini mondani?"

Magnus gli diede un bacio sulla fronte ma questa volta Alec fu più veloce a parlare

"Rafe da tutti i bambini, non c'è distinzione tra mondani, shadowhunters o nascosti! Ora però a nanna altrimenti la befana non può svolgere il suo lavoro"

Rafe si strinse al collo del padre per farsi portare a letto mentre Magnus si allungò verso il marito per un bacio pieno di amore prima di fare lo stesso col piccolo stregone.

Arriva la Befana Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora