«Ricorda Naoko, la magia è ovunque anche dentro di te. È quella parte di te che non ti abbandona mai, che anche se credi persa c'è sempre. Ciò che fa volare una farfalla è magia. Ciò che fa cinguettare gli uccellini è magia. Persino le nostre risate sono magia...».
Questo era ciò che una dolce mamma diceva a sua figlia tra una favola e l'altra. La bambina, a causa della sua giovane età, non aveva mai capito cosa volesse dire la madre con quelle parole; forse erano solo storielle per accontentare la fantasia di una giovane mente. La bimba rispondeva ogni volta a quelle parole dicendo:
«Mamma, allora perché non riesco a far volare gli oggetti o a fare qualunque altra magia».
La donna scoppiava sempre in una dolce risata a cui si univa anche la bambina. Le giornate passavano allegra in quella casa dove viveva una graziosa famigliola. La piccola raramente veniva sgridata da quella dolce donna che l'aveva cresciuta. Le aveva imposto solo un divieto; quello di non entrare nella stanza situata dietro un antico portone alla fine del corridoio. La fanciulla era abituata a un'educazione aristocratica perciò non le fu difficile rispettare quell'unico divieto. Tutto sembrò cambiare durante una nuvolosa giornata in cui la piccola era occupata, come ogni mattina, a studiare con un insegnante privato all'interno del grande salone della casa. Improvvisamente la lezione venne interrotta da una giovane domestica che piombò nella sala per riferire all'insegnante una qualche notizia. I due sussurravano in un angolo tentando di non farsi sentire dalla giovane ragazza che ignara di tutto continuava a fare il suo dovere. Quando la donna uscì sbattendo la porta alle sue spalle l'insegnante si avvicinò alla bambina per comunicarle che le lezioni di quel giorno erano sospese. La bambina allora uscì dal salone trovando un'altra domestica che le riferì:
«Signorina, vostro padre mi ha chiesto di dirle che per oggi dovrete rimanere in camera vostra facendo la brava senza uscire per alcun motivo, infine ha aggiunto che stasera verrà lui stesso per parlarvi».
Leggermente contrariata, la ragazza fece come ordinato avviandosi saltellando in camera da letto. La mamma la sera prima le aveva promesso che quel giorno avrebbe giocato assieme a lei. La bambini teneva molto a questa occasione; erano vari giorni che la donna non passava più tempo con la figlia e lei iniziava a credere di non essere più amata e benvoluta. Durante il tragitto però, venne distratta dall'arrivo in casa di un medico che si avviò insieme ad una domestica verso la camera della madre della bambina. La piccola incuriosita seguì il signore, scoprendo che tutto lo scompiglio di quella mattina era stato causato proprio dalla madre che giaceva malata sul suo letto. Nella stanza erano riuniti attorno al letto il dottore, un paio di domestiche con gli occhi lucidi e il padre. Quando il medico dopo una veloce visita scosse amareggiato la testa, il padre della bambina alzò lo sguardo dalla moglie accorgendosi della presenza della figlia e le si avvicinò per abbracciarla. La bambina rimase con gli occhi sgranati, fissa verso il letto al centro della stanza, dopo poco quegli occhi si riempirono di lacrime e quando divennero troppe, le gocce d'acqua le rigarono il volto. La donna, dopo qualche giorno, tra le lenzuola che erano ormai diventate parte del suo vestiario lasciò questo mondo, lasciò quella casa, lasciò una bambina di otto anni. L'atmosfera in quella casa si fece sempre più pesante: una famiglia felice era appena stata spezzata per sempre e nulla avrebbe più fatto tornare il sole in quella casa. Un mese dopo, un tragico incidente in macchina stroncò la vita all'unico familiare che era rimasto a quella povera bambina: il padre. I due coniugi si riunirono all'altro mondo, destinati ad osservare la vita della loro figlia che ora era lontana dalla loro protezione. Naoko Harada era il nome di quella giovane fanciulla che si vide portato via tutto ciò a cui era affezionata. Quella ragazza così come si era fatta conoscere, ora non esisteva più, così come non esisteva più la famiglia Harada. Naoko fu successivamente adottata da una nuova famiglia, gli Akarui, anche se per la ragazza era solo un rimpiazzo che le era stato proposto per superare quel momento che tuttavia non poteva essere solo accantonato e dimenticato.

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Un frammento nel cuore di ognuno di noi
FantasySette regni fuoco, acqua, erba, vento, luce, buio e magia... Le scritture citano di un Dio che rendendosi artefice del destino, creò un prisma di cristallo. Alla sua distruzione, una moltitudine si frammenti ricoprì il mondo insediandosi nel cuore d...