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Due ragazzi erano seduti sull'Hogwarts Express diretti per il loro primo anno ad Hogwarts. Avevano già fatto amicizia tra di loro e individuato già chi gli stava meno simpatico. Stavano chiacchierando di argomenti banali, come il Quidditch, quando bussò al loro scompartimento un ragazzino della loro stessa età, alto, magro, con dei capelli color miele e molte, forse anche troppe cicatrici per un undicenne.

"Ehm....scusate posso sedermi?" chiese timidamente il ragazzino appena entrato. Gli altri due si scambiatono un'occhiata complice e poi uno di loro prese parola.

"Certo! Io sono Sirius Black, lui è James Potter. E tu come ti chiami?" chiese gentilmente uno dei due ragazzini. Era abbastanza basso per la sua età, ma era un vulcano pronto ad esplodere ad ogni secondo. Era molto, anche troppo estroverso, un pò poco modesto ed adorava fare scherzi e battute. Aveva trovato il compagno perfetto, James Potter, era un ragazzo non troppo alto, con i capelli perennemente in disordine ed uno sguardo poco raccomandabile. A differenza di Sirius che aveva uno sguardo angelico che ingannava tutti, James aveva un ghigno perenne sul viso, che non faceva pensare a niente di buono.

"Io sono....Remus Lupin." rispose sempre timidamente il ragazzino biondo. Sembrava completamente diverso dagli altri due.

"Non ce bisogno di fare il timido con noi. Sai non ci piacciono molto quelli di poche parole." disse in tono scherzoso James. A primo impatto il ragazzino sembrò rimanerci male, ma subito capì l'ironia, infatti fece un piccolo sorrisetto. Sotto i tagli sul volto si intravedevano due piccole fossette che lasciavano intendere che fosse un ragazzo per bene, molto attento alle regole. In realtà tutto di lui faceva pensare che fosse un bravo ragazzo, ed effetivamente lo era, ma qualcosa lo tradiva. Le numerose cicatrici non lasciavano per niente intendere qualcosa di buono.

"Se posso, come mai tutte queste cicatrici? Sembri appena tornato dalla guerra!" disse Sirius accennando ad una risatina nell'ultima esclamazione facendo sorridere entrambi gli altri ragazzi.

"Uh..ehm...storia lunga." nella risposta del biondino si intravedeva un pò di paura.

"Abbiamo un viaggio di quattro ore, fidati abbiamo tempo a sufficenza" disse James. Stranamente sia lui che Sirius sembravano sinceramente curiosi e preoccupati.

"Preferirei cambiare argomento" rispose Remus con un tremolio nella voce, che tradì la sua apparente sicurezza.

"Oh, ok. Se non vuoi dircelo fa niente." concluse James. Sentiva di aver detto la cosa sbagliata.

"Bhe, voi avete già sfogliato qualche libro di scuola?" chiese il più timido per cambiare discorso.

"Certo che no! Io?! Sirius Orion Black che apre un libro di scuola!? Che bella battuta Remus!" disse il ragazzo con fare teatrale, facendo scoppiare gli altri due in una rumorosa risata.

"E tu?" chese Remus rivolto a James. Stava iniziando a sciogliersi e a sentirsi a suo agio.

"Ma neanche sotto cruciatus" esclamò James con talmente tanta fierezza che Sirius scoppio in una risata contagiosa, infatti anche Remus trattenne una risata.

"Perché scusa tu hai già letto qualcosa sui libri?" chiese James mentre Sirius se la rideva ancora.

"Bhe...si...io ho dato solo un'occhiata...o due..." disse titubante il ragazzino biondo. Aveva capito che i due non erano particolarmente studiosi.

"Un'occhiata o due? Fammi indovinare, hai già letto tutti i libri non è così?" azzardò Sirius convinto che la risposta sarebbe stata affermativa, e così fu.

"Sirius, abbiamo un secchione a bordo. Ripeto, abbiamo un secchione a bordo!" disse James stringendo tra le mani un walkie talkie immaginario. Questa scena fece ridere tutti, ma all'improvviso lo sportello dello scompartimento si aprì di botto. Sulla soglia della porta c'era una signora un pò in carne con un sorriso che andava da un orecchio all'altro. Portava con sé un carrello pieno di leccornie varie.

"Qualcosa dal carrello cari?" chiese la signora che venne soprannominata dai ragazzi 'la signora del carrello'.

"Ehm...io sto apposto così...grazie..." disse Sirius facendosi di colpo serio, James se ne accorse.

"Prendiamo un pò di tutto, grazie." disse James porgendo alla signora una manciata di galeoni. Sirius lo guardò perplesso. Nel mentre Remus stava cercando delle monete per comprarsi una cioccorana, quando James lo fermò.

"No. Offro io." disse tranquillo ma con un tono che non accettava repliche.

"Ma-" cercò di controbbattere il biondino ma non fece in tempo. Infatti James gli ficcò una cioccorana intera in bocca, tra le risate di Sirius, facendolo quasi affogare.

"Ma dico, sei pazzo per caso!? Stavo per affogare!?" ribattè Remus facendo il finto arrabbiato. In realtà si stava divertendo molto con quei due combinaguai.

"Ma non sei affogato o sbaglio?" Sirius sembrava aver riacquistato il suo tono ironico, ma James sentì qualcosa ib quella voce che tradì la sua apparente felicità. Questa volta anche Remus se ne accorse infatti si azzardò a porre la domanda che fino a quel momento si stavano ponendo sia lui che James.

"Come mai ti sei fatto di colpo triste quando è entrata la signora del carrello?" chiese un pò titubante Remus. Sirius non si aspettava quella domanda e cercò di dire qualcosa.

"I-io...bhe...ecco....non mi sono fatto triste di colpo!" balbettò Sirius.

"Non dire cavolate, me ne sono accorto anche io!" disse James poi aggiunse anche "Io e Remus siamo tuoi amici, puoi dirci tutto."
A quelle parole Remus non poté fare a meno di sorridere. Nessuno era mai voluto essere suo amico, perché tutti gli giravano alla larga per via i quelle strane cicatrici che si facevano sempre più numerose. Sirius e James se ne accorsero.

"Cosa ti ridi tu?" chiese Sirius in tono scherzoso, sperando di cambiare argomento.

"Oh...no niente...solo...vabbè lascia stare." cercò di dire Remus. Non voleva fare il sentimentale in quel momento.

"Andiamo fai ridere anche a noi." insistette James. A quel punto Remus crollò.

"Bhe....diciamo che nessuno mi aveva mai considerato suo amico....e so che posso sembrare troppo sdolcinato ma sono felice di aver trovato degli amici." dicendo questo le guance del biondino si colorano di un rosso vivo.

"Perché nessuno voleva essere tuo amico? A me sembri uno a posto" dicendo questo Sirius si sedette di fianco al biondino.

"Bhe...diciamo che sono diverso dagli altri sotto molti aspetti..." dicendo questo il ragazzino si voltò verso il finestrino per non far vedere gli occhi lucidi. Non era facile per lui mostrare la sua "diversità", come la definiva lui, agli altri. Aveva paura che lo avrebbero abbandonato. Proprio ora che aveva degli amici.

"Hey, guardami" disse James facendo girare il biondino. Vedendolo con gli occhi lucidi non disse niente, me fece una cosa che Remus non si aspettava minimamente, e nemmeno James. Lo abbracciò. Un'abbraccio carico di amicizia. Un abbraccio che significava "per qualunque cosa io ci sono".

"Hey! Così mi sento escluso!" disse Sirius facendo il finto offeso. James prese Sirius per la cravatta nera dell'uniforme e lo fece unire all'abbraccio. Dopo poco si staccarono.

"Grazie." disse il biondino guardando gli amici con un sorriso enorme.

Così passarono il resto del viaggio a scherzare e a divertirsi. Erano diventati amici, ma non sapevano cosa li avrebbe attesi una volta varcata quella porta. Quella porta che li avrebbe condotti negli anni migliori della loro vita. Quella porta che li avrebbe aiutati a legare ancora di più. Quella porta che avrebbe fatto nascere i primi amori. Quella porta ch li avrebbe fatti sentire a casa. Quella porta che li avrebbe condotti ad Hogwarts.

Ogni Luna ha la sua StellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora