2.E ora?

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Un altro giorno era iniziato, non scesi per fare colazione, anche il cibo ora era diventato il mio nemico, mi accorsi che ero dimagrito un po', ma non ci feci caso.
Il respiro mi mancava sempre di più , tutto quello che avevo attorno mi sembrava un pericolo, ma il pericolo più grande per il mondo sono io.
Mentre andavo in bagno per bagnarmi la faccia rigata da lacrime mio padre mi chiamò "dannaiolo"
sono davvero un danno per il mondo ?
Questa cosa mi rattrista molto
Non ho scelto io di nascere, non ho detto al cuore "batti!", non ho scelto il mio carattere E SOPRATTUTTO NON HO CHIESTO UNA VITA COME QUESTA.

Mentre andavo in bagno per bagnarmi la faccia rigata da lacrime mio padre mi chiamò "dannaiolo"sono davvero un danno per il mondo ? Questa cosa mi rattrista moltoNon ho scelto io di nascere, non ho detto al cuore "batti!", non ho scelto il mio car...

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Senza accorgermene stavo piangendo, mi sentii disorientato in quel momento, non sapevo come comportarmi in quei casi.
Non posso contare neanche su di me ormai, neanche io sono affidabile, non mi fido di me stesso, quindi perché dovrei fidarmi di una psicologa che mi ripeterà all infinito anche andrà tutto bene? Di bene non va un cazzo, proprio un cazzo.
Mi sentivo così soffocato che decisi di uscire, non uscivo da tanti anni, non sapevo addirittura com'era fatta la mia città, non sapevo niente di niente.
Presi la macchina e feci dei giri
Mi accorsi dopo un po' di tragitto che accanto a un parco c'era un bel lago con dei cigni bianchi.
Parcheggiai vicino ad in hotel attraversi il parco e arrivato al laghetto mi sedetti.
Vedevo che anche i cigni avevano una vita migliore della mia , credo ci fossero mamma cigno,papà cigno e gli anatroccoli.. solo che qui l'anatroccolo era amato, in contrario di me.
In famiglia ero io il brutto anatroccolo, l anatroccolo dannaiolo,quello che fa del male, ma a se stesso.
Guardai l'acqua , mi ci persi dentro, c'era riflesso il sole, un sole forte , che non sapevo per quale motivo facesse così caldo dato che siamo a dicembre , ma in ogni modo, mi piaceva tutto quello.
In tutto ciò stavo piangendo,si, ancora una volta.
Sono un ragazzo moccioso e fragile... ogni giorno mi faccio sempre più schifo.
Nel riflesso dell acqua vidi un ragazzo,che , vedendomi in quello stato si sedette accanto a me e mi chiese quale fosse il problema.

"Ei perche piangi?Ti ho visto dall'hotel,non potevo lasciarti qui,vuoi entrare nella mia stanza così ti sfoghi? <mi chiese il ragazzo>

"Vattene!" <gli dissi, senza nemmeno guardalo>

"Non me ne andrò finché non mi assicuro che ti senta meglio" <ripetè il ragazzo >

"Ecco vedi, è proprio questo!Dopo te ne andai anche tu,come hanno fatto tutti,lasciami stare qui,faccio da solo! Non ho bisogno del tuo inutile aiuto."
<Gli dissi con tono di voce un po' troppo alto>

Il ragazzo mi abbracciò,non so perché, ma in quelle braccia mi sentivo al sicuro, nessuno mi aveva mai abbracciato , o più che altro non ricordo quando è stato l ultimo...
Ma mi sentivo così bene, come rinato.

Mi alzai e prima che se ne andasse gli sussurrai un grazie, lui si girò e mi fece un sorriso.
Wow, era proprio bello, ma mi sembrava più grande di me, e comunque quando verrà a sapere che sono gay non mi rivolgerà più nemmeno uno sguardo.
Lo vidi assieme ad una ragazza, beh , chi mai rifiuterebbe un ragazzo come lui?
Ora che ci faccio caso, a vederlo con una persona che non sono io mi fece stare male, chissà come la tratterà bene... ha aiutato un coglione come me disteso per terra figuriamoci la sua ragazza.
"COGLIONE" mi ripetei ad alta voce mentre mi dirigevo verso la macchina per tornare a casa.
Entrato in camera mi sono pentito di non avergli chiesto il nome, chissà se mai lo rincontrerò.
Le vacanze Natalizie stanno per arrivare, e dopo di esse dovevo iscrivermi in un college... non sono mai stato amante per lo studio, con le urla dei miei genitori e di tutti i casini che ci sono nella mia vita studiare era l ultima cosa dei miei pensieri, anzi, neanche ci stava questa opzione nei miei pensieri.

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