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-Comportati bene e non combinare altri casini, buona fortuna-, comincia velocemente, prima che io possa uscire dalla stanza.

Con mio sollievo, davanti alla porta, non incontro Dorian o i suoi simili, così mi dirigo dritta dal mio avvocato, Nicolas.

Entro nel suo ufficio senza bussare,lui si alza, prende una fascicolo e me lo porge. - Queste sono le autorizzazioni già firmarte, in precedenza da te- confusa, mi siedo a sfogliare i documenti uno per uno, per capire cosa ho in mano. La data è di due giorni fa. Ma io non ho firmato nulla due giorni fa.

-Io non li ho firmati! - Nicolas, mi guarda come se fossi una svampita.

-Forse l'hai fatto e non ricordi, d'altra parte, tu non ti occupi del tuo conto in banca, e per questo che tuo padre aveva la delega-.

-Io non ho firmato questi fogli! - ribatto innervosita. Alla rabbia segue un brivido che mi gela dalla punta dei capelli ai piedi. - Dove sono i miei soldi adesso? -

-Sono stati prelevati, come già ti ho detto.-la pacatezza di Nicolas mi urta i nervi. Possibile che non sia allarmato un po? -Come da richiesta di Dorian, la banca ha preparato l'importo che avevi sul conto in banconote, da restituirti solo nel momento che accetti le sue condizioni-.

-Io. Non. Ho. Aturoizzato. Nessuno. A. Svuotate. Il. Conto. - ribadisco.

-La banca non discute le operazioni fatte da un avente delega, come tuo padre. - Nicolas, si guarda intorno per assicurarsi che la porta del ufficio sia ben chiusa. - Jane, tu oltre ad essere una cliente lo sai, sei anche un amica,  ho cercato di avvisarti molte volte, tu sei andata avanti incurante di tutto. Con Dorian e soprattutto con le regole del club non si scherza! - se ne lava le mani in questo modo? Dando la colpa a me?

-Tu essendo il mio avvocato avevi il dovere di difendere i miei beni! - dico indicando i documenti.
-Non è la mia maledetta firma, e il prelievo del denaro non era autorizzato. - sono allibita, da tale cattiverie da parte di Dorian.

Tra noi, cala il silenzio, neanche il tempo di rendermi conto di quanto stesse per accadere, la porta si apre con irruenza.

-La vita, allora è come te. Non bastano le continue lezioni continui a non capire Jane-, non sono io a parlare,neppure Nicolas. La voce, al contrario, proviene da qualcun'altro.

Mi arriva immediatamente il profumo di Dorian. Respiro lentamente la sua dolce fragranza. Sa, come sempre, di acque di colonia. Scuoto la testa per allontare le immagine del suo corpo ricoperto dalle sole lenzuola. La tensione nell'aria è percepibile. Socchiudo gli occhi. Decido di avventurarmi a girare un po la testa per guardarlo. I nostri sguardi si incrociano. Tutto il mio corpo inizia a tremare.

Scostò la sedia dalla scrivania e mi alzo. - Penso che il nostro appuntamento possa finire qui. - lo sguardo di Nicolas, e incomprensibile sembra quasi che mi voglia comunicare per l'ennesima volta quanto sia stupida.

Mi allontano dal tavolo facendo stridere la sedia. Non voglio respirare per un secondo in più, la stessa aria di Dorian.

-No- dice Nicolas, praticamente ringhiando.

Mi giro e accelero il passo per uscire da quel maledetto posto il prima possibile.

-Farai meglio a fermati! - mi grida Dorian. Sento i suoi passi pesanti dietro di me.

-Non fargli del male- urla di rimando Nicolas, con voce quasi implorante.

Mi raggiunge appena fuori dalla porta.

Con una rapidità che neppure io mi sarei sognata, mi afferra per le braccia e mi blocca contro il muro. Sta evaporando dalla rabbia.

-Dove cazzo vai? Dopo la casa, i soldi in banca continui con questo atteggiamento, non hai capito che si fa come dico io? - mi sbatte contro il muro con abbastanza forza da farmi sbattere la testa. Sussultò e cominciò a vedere le stelle.

- Da ora in poi, si facome dico io! Prova a contraddirmi e vedi cosa ti succede!- mi sbatte di nuovo al muro.

-Ho avuto già fin troppo pazienza con te, stupida ragazzina. - con la coda del occhio, vedo la porta che si apre. Nicolas esce dal ufficio, vede cosa sta succedendo, e va subito fuori di testa.

-Lasciala andare! - grida placcandolo.

-Figlio di puttana- dice Nicolas cadendo a terra, trascindo con sé anche Dorian e prova a dargli un pugno. Ma non riesce a colpirlo, la posizione si ribalta e così Nicolas riesce a colpirlo solo una volta, ma è un colpo ben assestato, dritto sul naso di Dorian.

Dorian, comincia a sanguinare copiosamente. Il che lo fa veramente incazzare.

-Il ti demolisco, stronzo, sei morto- gli promette.
Comincia a prenderlo a pugni in faccia. Ogni pugno lo colpisce con un rumore sordo. I due uomini sono avvigliati l'uno all'altro,ringhiando e imprecando. Nicolas riesce a opporre un minuto di resistenza

-Basta, no no- grido io. Mi sento così inutile. Le persone cominciando ad uscire fuori dalla loro posizione di lavoro, e Alex prova a fermarli. Ma fallisce.

Bullingdon clubDove le storie prendono vita. Scoprilo ora