Non parlava ancora nessuno, Namjoon si sedette sul divano e aspettò che confabulassero tra di loro.
Finalmente sua madre venne a sedersi vicino a lui. "Senti un po' Nam, come avrai capito siamo in una situazione un po' particolare".
"So che sta succedendo qualcosa mamma, che siamo in pericolo e che qualcuno ci sta seguendo. Non capisco però perché e chi".
"Beh questo è un po'..." era evidente che sua madre non volesse continuare a parlare, sembrava proprio difficile per lei continuare con il discorso. "Diciamo che ci sono queste persone che sono molto pericolose, che hanno un problema con tuo padre, o meglio con il lavoro che fa, per cui ora probabilmente vogliono vendicarsi". Non sembrava convinta neanche lei mentre raccontava in modo contorto cosa stesse succedendo.
Namjoon non poteva fare a meno di corrucciare le sopracciglia, perché mai qualcuno dovrebbe avercela con suo padre...? Non c'era proprio senso.
"Ma... è qualche cliente di papà?
"Incredibile, non ci posso credere, non è un neonato, quanti anni hai ragazzino?" chiese Dana sempre più contrariata da quella scenetta.
"Ho otto anni" rispose Namjoon con la voce molto fievole, quasi si sentisse in colpa ad essere così giovane.
"Ragazzi, dovete raccontargli tutto, se non tutto almeno i fatti più importanti. È abbastanza grande e per di più ora è anche in pericolo" disse Dana guardandoli uno alla volta cercando di convincerli.
"Dana, ti prego non..." cominciò sua madre.
"Va bene, ci penso io" disse Jihoon sedendosi al posto di sua moglie che si era alzata e continuava a fare avanti e indietro nel salotto.
"Allora Nam, è vero siamo in pericolo a causa del mio lavoro, ma quello che non sai è che io non ho a che fare con "clienti" normali, io sono un cacciatore".
Nam ascoltava con attenzione, cercando di mantenere un'espressione impassibile, non da bambino spaventato, ma da ragazzo che poteva reggere il peso di quella situazione.
"Da sempre la mia famiglia si occupa di questo, cacciare. Il mondo non è esattamente come lo conosci tu, ci sono parti davvero oscure, creature malvagie che fanno del male agli umani. Noi cerchiamo di proteggere le persone, di salvarle da ciò che questi esseri possono fare loro. Il problema è che ultimamente siamo sempre meno..."
"Quindi quando sei via è perché sei a caccia? Quando non torni per giorni..."
"Sì, è così piccolo, questo per farti capire perché siamo in pericolo. Io e i ragazzi abbiamo scovato un covo di vampiri a nord, ma ci hanno decimati e quelli rimasti sono dovuti scappare, compreso me".
Jihoon lo guardava con apprensione, sperando di non aver scioccato suo figlio con quelle informazioni dette tutte in una sola volta.
"Vampiri quindi... esistono davvero".
"Sì, Nam, non solo loro. Per ora sono loro a preoccuparci però".
"Hai detto "i ragazzi", chi sono?" chiese Namjoon nel modo più naturale possibile.
"Beh, uno di loro lo conosci, è tuo zio Clay. Gli altri sono colleghi che vengono anche da altri Stati".
"Ah, capisco. Ma ci sono altri oltre a voi? Oppure siete pochi?"
"Non so quanti siamo esattamente. Siamo sempre meno purtroppo... Ma la cosa importante ora è che dobbiamo fuggire, nel caso ci abbiano seguiti dopo l'ultimo attacco. È solo una questione di precauzione, niente di più".
STAI LEGGENDO
Blue Moonlight
FanfictionE se ciò che credevamo essere vero, in realtà fosse solo una farsa? Se di punto in bianco ci ritrovassimo a vivere una vita che non credevamo possibile? Se le nostre certezze cominciassero a vacillare? Namjoon riuscirà a resistere, oppure la tentazi...