EPILOGO

134 7 2
                                    

Occhi del colore del mare, lui le sorride e intreccia le dita con quelle della ragazza, lei arrossisce di poco e lo guarda attentamente.

"Cosa ci trovi di bello in me? La mia vita è incasinata, quello che amo finisce sempre per ferirmi e il mio umore cambia quattro volte al giorno...".

Metto l'anime in pausa e guardo la strada dal finestrino del pullman, è più forte di me, non riesco a guardare il telefono per più di dieci minuti che mi viene la nausea , ma è meglio così, non vorrei capitare per sbaglio in qualche profilo Instagram...

Chissà cosa stanno facendo i miei amici della Raimon...

Proprio mentre li penso mi inizia a squillare il telefono, sulla schermata appare la scritta Hurley. Sorrido, è il mio fratellone e sicuramente si sarà preoccupato e mi starà chiamando per vedere se sono arrivata.

"Hey sorellina!" disse lui dall'altro capo del telefono, "Ciao fratellone, che fate di bello tu e gli altri?". "Stiamo andando a mangiare un gelato e poi andiamo in spiaggia, ma dimmi, tu sei già arrivata?" mi spiegò felice, "Sono contenta per voi, comunque no, non sono ancora arrivata. Manca ancora un'ora..." "Oh ok, allora chiamami quando puoi, ti salutano tutti piccoletta." "Salutali tutti! Ti chiamerò dopo, ciaoo."

Sospiro. I miei genitori hanno preso le vacanze a luglio, perché ad agosto c'è troppa gente in giro e bla bla bla. Risultato? I miei amici e il mio fratellone sono al mare ora, e io sto andando in montagna dalla nonna. La nonna, che poi, chi la conosce? Praticamente non ci siamo mai viste, è impossibile per lei scendere a Tokyo da così lontano e quindi per me è una mezza sconosciuta, l'unica cosa che so di lei è che ogni cinque mesi ci invia delle buste con un piccolo fiore all'interno. Curioso, vero? Be', ma a quanto pare la connessione in montagna non funziona così bene, e poi la nonna non può scrivere, ha perso la vista in un incidente da ragazza.

L'autobus prese una curva stretta e io rischiai di vomitare, strinsi il cellulare più che potevo e cercai di pensare ad altro. Mi vennero in mente i momenti imbarazzanti della mia infanzia, c'ero io da bambina che cadevo sopra la torta di compleanno del mio fratellone. Ok, questo non aiuta per niente... Decisi di prendere le cuffiette che tenevo nella tasca del giubbetto e le connessi al cellulare, ascoltai un pò di musica e mi addormentai.

"iati... gliati...SVEGLIATI!" la signora di fianco a me mi scuoteva forte. Aprii gli occhi e ringraziai la vecchietta. Mi affrettai a scendere dal pullman insieme alle mie valigie. Intorno alla fermata ci sono famiglie e bambini felici, il problema è che io non so di che aspetto è la nonna quindi rimango impalata ad aspettare che se ne vadano via tutti.

Ormai il sole sta tramontando e rimaniamo solo io e una signora anziana che tiene al guinzaglio un cane, da guida per precisare. Mi avvicino e cerco di iniziare la conversazione, "Nonna?" chiesi. Lei mi sorrise dolcemente e disse "Furan, sei tu giusto?".

A.N: ciauu amichetti di Wattpad, spero che la storia vi piaccia. Ho preso ispirazione dal libro intitolato #OPS di Elisa maino.

Questa è la mia prima storia, mi scuso per eventuali errori grammaticali. Cercherò di pubblicare più spesso possibile.

Detto questo vi lascio, alla prossima!!

°°A un passo da te°°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora