Cucito. Ginevra a quell'ora aveva lezione di cucito.
Adorava tessere e ricucire, adorava aspettare lavorando e restando quasi in apnea chiedendosi come verrà per poi rimanere meravigliata nell'ammirare il capolavoro che le si era formato tra le mani, grazie soltanto al lavoro delle sue esili dita veloci, un ago ed un filo.
Ormai le veniva quasi spontaneo, quando non aveva niente da fare –in quel periodo, tuttavia, momenti del genere non accadevano spesso – di disegnare qualcosa di colorato sulla sua divisa della scuola con del filo dal tinteggio acceso. Quel giorno aveva indosso la camicia bordeaux con un fiore bianco ricamato da lei sul polsino, mentre sulla gonna azzurro chiaro aveva un motivo sempre floreale che risaliva verso l'alto.
Adorava vestirsi in quel modo, dove tutti, al suo passaggio, si giravano commentando e talvolta criticando il suo aspetto, forse facendola arrossire, mettendola in imbarazzo, o forse riempiendola d'orgoglio.
Adorava studiare gli intrecci dove venivano coinvolti i fili per poter migliorare forse la sua tecnica, adorava viaggiare con le dita lungo il tessuto e viaggiare con la mente nelle sue fantastiche storie adorava cucire, insomma.
E adorava scrivere.
Nonostante il suo stile stravagante, era molto timida, non lo si sarebbe mai detto, ma era contenta della sua eccentricità per essere stata in grado di rompere lo stereotipo. Eppure restava sempre insicura di qualcosa che non fosse il cucito o la scrittura, in quanto non vedeva altro in cui fosse brava.
Sapete di quelle passioni di cui non potete farne a meno? Ecco, è quello il caso.
Ogni notte, con l'aiuto di una torcia rubata da qualche ufficio di qualche professore, si cimentava nello scrivere con una penna di fortuna -un bastone appuntito – e dell'inchiostro sempre rubato dall'aula di scrittura creativa, sui tovaglioli che prendeva dalla mensa.
Cosa scriveva?
Non era una storia in particolare. Spesso creava spezzoni di conversazioni che mai aveva avuto e che mai avrebbe avuto neanche in futuro, ma in quel periodo, principalmente, si era concentrata sulla giovane Dittatura che entusiasmava tanto i suoi coetanei.
Proprio così. Un terribile tiranno aveva privatizzato la loro libertà, ma loro, come ciechi, lo adulavano e ammiravano come un glorioso Presidente degno degli onori di cui veniva ricoperto.
A Ginevra la situazione invece non piaceva. Il fatto di stare vivendo in un periodo del genere le faceva venire i brividi, ma si consolava, se necessario, con il fatto che il suo ricordo, seppur piccolo, sarebbe rimasto nella storia.
Nel futuro la gente si ricorderà di me, di noi, che siamo stati oppressi da un tiranno con un unico desiderio: il potere. Spesso questo è motivo di guerre, rivolte, rivoluzioni e colpi di Stato, e in molti lo bramano, e sono disposti a tutto pur di possederlo, anche a costo di terrorizzare la gente su cui si esercita il potere. Che nome corto, per rappresentare un qualcosa di tanto grande, non è così? Solo tre sillabe, solo sei lettere servono per racchiudere un... sì, un qualcosa. Non ci sono altre parole per descriverlo, è solo un qualcosa che può essere racchiuso in tre sillabe e sei lettere ma che può, volendo, essere sguinzagliato non a proprio piacimento perché può diventare più selvaggio di una bestia selvaggia che ha sempre vissuto selvaggiamente.
-Ehi! – i suoi pensieri si dissolsero dalla sua mente quanto sentì la voce della sua migliore amica.
Alzò gli occhi incrociandone un paio azzurro ghiaccio che quasi le gelarono il sangue, prima di realizzare a chi appartenevano.
-Come va? – la sua migliore amica le sorrise dolcemente, con una dolcezza che riservava esclusivamente a lei.
-Bene, tu? – alla risposta affermativa che però celava naturalmente la sofferenza che accomunava tutti gli studenti della Rubuelle High School.
L'altra esitò.
-Bene. -
Angolo autrice
Hey, come va? Sono in videolezione ma mi prudevano le mani perché dovevo pubblicare, mi dispiace moltissimo per la mia assenza ma vorrei rimediare.
Vorrei innanzitutto ringraziare antoniadr06 per avermi aiutato a sviluppare una piccola ma non per importanza parte di questa storia, e non vi prometto niente ma comunque penso che pubblicherò con più frequenza qui perché ho dei capitoli sbozzato ma non ancora finiti, e forse potrò dirvi anche che oggi avrete un capitolo bonus giusto perché mi sto annoiando in videolezione.
Buon anno in ritardo🙂
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Trappole mortali
Adventure"È arrivata la Dittatura" Ginevra adorava scrivere "è arrivata la Dittatura e non ne sono per niente contenta". Ginevra adorava scrivere. Era, del resto, il suo impiego nel tempo libero. Sempre che lo avesse, di tempo libero. Era arrivata la Ditta...