Anna sta per rientrare e Paolo girovaga per casa senza meta. Da quando ha compiuto dodici anni non li ha più chiamati "mamma" e "papà". Lei odia il suo lavoro ma è l'unica cosa che la faccia evadere da quella casa. Lui è un condensato di ansie e preoccupazioni senza fondamento.
Anna è sempre fuori, torna solo la sera con piatti veloci da preparare o meglio da riscaldare. Anche Paolo c'è poco, lui lavora meno ma va in giro spesso con qualche amico; quando è a casa trova da ridire su tutto ma soprattutto su quanto poco Silvia faccia per mantenere pulita la casa. Dicono di essere "moderni" come genitori, eppure a Luca queste paranoie non le hanno mai fatte.
Silvia li digerisce a malapena.
Un colpo sulla maniglia della porta e in un attimo Anna è in camera di Silvia.
-Potresti bussare?- dice la figlia in tono brusco.
-Perché cos'hai da nascondere?- chiede Anna arricciando il naso -Non mi piacciono le porte chiuse, cos'è questo oscurantismo?-
-Niente, semplicemente volevo stare un po' per i fatti miei ma in questa casa è impossibile- risponde Silvia seppellendo la rabbia dentro la pelle.
-E c'è bisogno di chiudere la porta?- insiste Anna ed esce dalla camera lasciandosi la porta aperta alle spalle.
I rumori e gli odori della cena irrompono in camera di Silvia che, invece, avrebbe voluto ascoltare un po' di rock, possibilmente deprimente e che le ricordasse che non era la sola a sentirsi così.
-Come è andata a scuola oggi? Avete festeggiato?- chiede Anna urlando dalla cucina.
Silvia detesta chi urla da una stanza all'altra. Ma deve pur difendere quei venti euro che la madre le aveva dato per offrire la colazione ai suoi compagni di classe, così risponde prontamente -Si, ho comprato dei pasticcini secchi dal Bar Oriente... Molto buoni!-
Solo un pensiero in questa giornata grigia le ridà vita: il concerto dei Verdena. Adesso ha anche i soldi per il biglietto!
Spegne le candeline della torta che la mamma ha comprato dal banco frigo dell'ipercoop... "Fa che venga anche lui!"