3) avevo di nuovo quella mano.che mi teneva stretto tutto ma io non so come la tolsi e finalmente urlai,piansi.
Mia madre non stava bene,ma era di sicuro piu' forte di mio padre.
Passai giorni e giorni a piangere,trovai un tunnel che portava fuori dal campo.
Il tunnel era lungo molto profondo e soprattutto nessun soldato poteva vederlo.
Volevo diventare ad un tratto come mio nonno un contadino,pero' uno di quelli che aiuta le persone a scappare,come facevo io in quel momento.
Io e gli altri bambini facevamo finta di lavorare i campi ma noi scavavamo il tunnel,una volta finito chiamai mia madre e di notte scappammo.
Un soldato passava proprio di li',ad un punto si senti' un:Crick,di piedi lui si giro' e comincio' a sparare,chiamo' anche rinforzi.
Mi sentii da solo,senza qualcuno dietro di me,mi girai e vidi mia madre che urlava:un proiettile l'aveva colpita.
Era troppo tardi lei mori' al secondo colpo.
La mano mi tene' ferma di nuovo,pensai stavolta non la tolgo non volevo piangere,volevo tenermi la rabbia dentro di me.
Arrivammo in un villaggio,ci accolsero,ci diedero cibo,giochi,acqua,e tutto cio' che non avevo fin a quel tempo.
Passarono gli anni,e ogni anno mi scrissi delle frasi di ricordo.
Il giorno 5 maggio,mio compleanno scrissi il libro della mia vita..e adesso lo state leggendo.
Alla fine della mia vita capii che la mano era un angelo,mi stava proteggendo,di sicuro come faceva con gli altri.
Polly
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La mano trasparente
Historical Fictionho sempre avuto paura del buio,per non parlare di tutto cio`che sembra toccarti ma invece non lo fa! Mi chiamo Polly,diminutivo di Paola. Non mi e' mai piaciuto il mio nome,ho sempre preferito il diminutivo! Quando ero piccola non avevo paura di nie...