Odiava quelle piastrelle; avevano il colore del vomito e cozzavano terribilmente con le pareti azzurre del bagno facendo davvero salire un conato a chi le osservava con troppa attenzione.
Non che le importasse, certo.
Il fatto che la sua scuola avesse scelto dei pessimi arredatori non era un suo problema, soprattutto dal momento che le mancavano poco meno di due anni per andarsene di lì.
"Emily the virgin" così l'aveva chiamata Jackson mentre la professoressa di inglese aveva lasciato la classe nel mezzo di un filmato sulla Regina Elisabetta I. "Avete pure nomi simili" aveva continuato ridacchiando insieme al suo amico Leroy che, a parte emettere un suono gutturale che doveva essere una risata, non sembrava essere in grado di dire altro. Non erano neppure lontanamente simili, ma Emily aveva sorvolato alzando gli occhi al cielo.
La cosa si sarebbe conclusa lì come ogni singola battuta nei suoi confronti se non fosse stato che questa volta una quarta persona si intromise nella discussione. "Oh insomma, la volete piantare?" Odette si era girata dal suo posto in prima fila, ondeggiando i lunghi capelli biondi, e aveva puntato i suoi occhi chiari sugli ultimi banchi dell'aula. La classe era ammutolita, e tutti i volti ora erano tesi a seguire lo spettacolo che si prospettava interessante.
"Siete ridicoli - aveva continuato sbattendo le lunghe sopracciglia appesantite dal mascara - ognuno ha i propri tempi in queste cose. C'è chi esce dalle superiori preparato e chi invece rimane vergine fino alla morte. Non c'è niente di male in questo, Emily."
La classe era scoppiata in un boato di risate.
Emily era rimasta immobile e stralunata a guardare il viso perfetto di Odette, che appariva bella anche con un'espressione soddisfatta e maligna. Quella ragazza la odiava da sempre, ancora di più dopo il fattaccio dell'anno precedente: durante una festa, stando a quanto aveva raccontato Odette, lei e Dylan, il migliore amico di Emily, avevano fatto sesso, ma il ragazzo aveva sempre negato tutto, rendendo Odette la zimbella di tutta la scuola per settimane.
Non che non se lo meritasse, soprattutto perchè quella sera Dylan era andato via presto dalla festa per vedere Emily e questo la rendeva una bugiarda, ma Odette aveva da lì in poi avuto una strana ossessione per il capitano della squadra di basket, qualcosa che rasentava il morboso. Niente a che vedere con le farfalle nello stomaco che sentiva Emily ogni volta che vedeva il suo migliore amico.
Erano rimaste a fissarsi per un lungo istante, poi Emily era crollata: rossa in viso e singhiozzante, aveva abbandonato la classe cercando di nascondere la propria vergogna tra le mani tremanti, mentre Odette, vittoriosa, l'aveva seguita con lo sguardo gustando la propria lunga e lenta vendetta.
Così Emily si era ritrovata a singhiozzare nei bagni della scuola, uno dei modi più patetici per ammettere che Odette, Leroy e tutti gli altri avessero ragione: lei era Emily the Virgin, e lo sarebbe stata per il resto della sua vita.
Fissò gli occhi arrossati sul pavimento del bagno, e si commiserò di nuovo pensando a quale orribile fine stesse facendo: era un relitto che navigava malinconico in un mare di vomito sotto un cielo azzurro.
Azzurro.
Le pareti erano azzurre.
Emily si alzò di scatto strisciando la schiena contro le pareti mentre il maglione che indossava sfrigolava in protesta.
Presa dalla disperazione, non si era nemmeno accorta di aver imboccato la porta sbagliata e di essere finita nel bagno del sesso opposto.
"Stupida, stupida me" mormorò barcollando verso l'uscita, ma fu troppo tardi: la porta si spalancò e un ragazzo allampato e visibilmente annoiato fece capolino in bagno. Emily trattenne il respiro sperando così che lui non si accorgesse di lei, ma i suoi occhi anonimi e segnati dalle poche ore di sonno si spalancarono nel vederla schiacciata tra i lavandini, tremante e spaventata.
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My Little Lie
Aktuelle LiteraturA Emily non piacciono le feste, non le piace sballarsi fino a stare male ma soprattutto non le piace essere toccata; ama la solitudine e il silenzio, ma più di ogni altra (e per sua sfortuna) ama Dylan, il suo migliore amico e il capitano della squa...