Amore a doppio filo

3. Kurwa!

"E brava, io mi allontano un mese e tu inizi ad andare agli appuntamenti al buio!"

Giulia mi guarda divertita dall'altra parte dello schermo. Sullo sfondo, la tenda della terrazza si gonfia come una vela al vento, rivelando ampi sprazzi di un cielo così brillante da dare quasi fastidio agli occhi.

"Ma quale appuntamento al buio, era nella metro con me."

"Non stiamo a sottilizzare...insomma, è carino?"

"Ma figurati, ha tutta l'aria di uno di quei pseudo-artisti sbandati."

"Già mi piace."

Mi arrendo a non replicare. Quando Giulia parte per la tangente ogni cosa che dirai potrà essere usata contro di te. Il fidanzamento ultradecennale con Saso di sicuro non aiuta. Nella sua testa sono diventata ormai un perfetto alter ego di immaginifici amori burrascosi. Purtroppo per lei non sono il massimo come cavia. Il fatto di essere stata sua amica, poi, praticamente dagli anni dell'asilo, non credo che abbia giovato molto alla causa. Camminare con Giulia è come indossare un mantello dell'invisibilità perenne. Non è solo il suo metro e ottanta o i capelli biondo cenere, capaci di rimanere in piega anche con l'umidità di queste parti. Lei brilla di luce propria. Rimanere in ombra è una legge fisica.

"Giu, non è il momento. Ho a malapena un lavoro, stanno per iniziarmi i corsi e a vedere il programma di arabo già sono indietro" replico scoraggiata.

"Appunto, perfetto. Il tipo è giordano hai detto, no? E tu sai qual è l'unico modo per imparare una lingua?"

"Non mi dire."

Lei ammicca con aria convinta.

"L'anno scorso te la sei cavata miracolosamente ma quest'anno bisogna concludere."

"Me la sono cavata?!" La strozzerei "Se qualcuno non mi avesse iscritto a mia insaputa ad un sito d'incontri forse me la sarei cavata, così ho rischiato di finire ammazzata da qualche stalker!"

"Se tu non apprezzi i regali di compleanno non è colpa mia... e intanto ti ho rimediato almeno cinque appuntamenti."

"Certo e uno più disastroso dell'altro!"

"Il tipo della Repubblica Ceca non era affatto male."

"Splendido, finché non mi ha mandato la foto del suo coso in pronta eruzione di Pompei."

"Magari da loro si usa così..."

La incenerisco con uno sguardo.

"Senti, lo sai, io il tipo giusto te l'ho proposto già, se tu poi ti impunti a opporre resistenza non è colpa mia."

"Oh no, ancora questa storia no!"

"Bé, perché mai, non vedo quale sia il problema."

"Il problema, te lo dico per la milionesima volta, è che lui è tipo fidanzato con tutta la truppa di Victoria's Secret."

"Ah." Riconosco quello sguardo. È tipico di chi sta macchinando qualcosa.

"Dimmi." le ordino senza giri di parole.

"Cosa? Non ho detto nulla."

"Appunto. Dimmi."

"Bè..." inizia lei arrotolandosi una ciocca tra le dita con aria vaga "In realtà, se proprio la vogliamo dire tutta, questa non è la scusa che mi hai ripetuto per la milionesima volta...tu di solito dici un non ho tempo o un non mi interessa mentre, a conti fatti, il problema che lui esca con un'altra o con altre equivarrebbe piuttosto a un vorrei ma non posso."