Sebastian Garcia Williams ha quarantasei anni ed è diventato la macchina da guerra della mafia. Ormai è temuto da tutti i più potenti mafiosi e nessuno osa contraddirlo e fermarlo, neanche suo padre il boss dei boss. Da anni nasconde un segreto a su...
Siamo a villa Garcia Williams, da poco sono arrivati tutti i Nicosia per passare l’estate da noi.
«Nonno, pensi che papà venga?»
«Non lo so, in realtà spero di no, anche se ormai vive da me, sono quattro giorni che non lo vedo. Ma perché cazzo è venuto anche quel coglione di Adrian?» chiedo stranito.
«Perché era in Albania ed è partito con i suoi genitori!»
«Già, e tua madre?»
«Mamma sta arrivando, non voleva venire, ma quando ha saputo che c’era Luce ha cambiato idea.»
«Bene, cerchiamo di passare una bella giornata, e di rilassarci, questo periodo è stato buio per tutti quanti.»
«Va bene, oh, ecco che arrivando Nicolas con la sua famiglia e Nick.»
***
La giornata prosegue benissimo, siamo tutti tranquilli, i bambini sono nell’area giochi con sei baby-sitter, i giovani sono dentro la piscina e si divertono, mentre Cristine, Adrian e Chantal sono appartati dietro il gazebo, sospiro accendendo un sigaro.
«Sei preoccupato?» Damien si siede sul lettino al mio fianco.
«Molto, mi preoccupa Seba e la situazione che si è creata tra lui e Cristine, per non parlare degli affari mafiosi.»
«Tuo figlio è un grande mafioso, ormai è temuto da tutti i leader mondiali, non dimentichiamo che viene chiamato la macchina da guerra della mafia.»
«Lo so Damien, ma sento che sta male, alla fine, quando un rapporto finisce si soffre.»
«Sì, lo comprendo, sicuramente Sebastian sta soffrendo moltissimo, ma anche Cristine.»
«Lo so.» Mi volto per guardarli di nuovo e noto Chantal in acqua, mentre Cristine e Adrian sono ancora dietro al gazebo, parlano in modo tranquillo.
La mia attenzione viene attirata dal rombo della macchina di Seba che sta rientrando.
Resto sconvolto quando scende dal veicolo perché è vestito in modo indecente, con un pantalone nero strappato sulle ginocchia, una canottiera verde militare attillata, i capelli spettinati e la barba incolta, sospiro rumorosamente perché odio vedere la gente sudicia.
«Seba, ciao!» Nick va a salutarlo, ma mio figlio non gli risponde e a passo veloce si avvicina al gazebo, prende Cristine dal braccio e la porta dentro casa. Sospiro nervosamente perché passano dei minuti interminabili, fisso la porta ma non li vedo uscire, dopo mezz’ora noto avanzare Cristine, sembra turbata, dice qualcosa a Tony, il quale si avvicina a me.
«Mamma ha detto che vuole andare a casa, l’accompagno.»
«Va bene.» Sospiro tornando a guardare Cristine, Adrian si avvicina a lei e le dice qualcosa, rabbrividisco quando vedo Sebastian dirigersi verso di loro.
«Seba!» grido nella sua direzione attirando l’attenzione di tutti.
«Tony, Jered, fermatelo!»
Succede tutto velocemente senza che nessuna riesca a fermarlo: Seba si avvicina a Adrian, si dicono qualcosa, faccia a faccia, gesticolano con le mani, Cristine si mette in mezzo e poggia le mani sul petto di suo marito come se volesse calmarlo, ma Adrian la prende per il braccio e la sposta mettendosi di nuovo troppo vicino a mio figlio, il quale prende un coltello dalla tasca del pantalone, lo afferra dal collo e preme la lama sul ventre, una, due, tre volte, le urla di Cristine che pian piano si intensificando con quelle delle altre donne non riescono a placare gli animi. Nick, Jered, Nicolas e Nicosia afferrano Sebastian dalle braccia e cercano di disarmarlo, mentre Adrian cade a terra dissanguato. Tresy corre da lui e inizia ad urlare dicendo che sta perdendo troppo sangue, anche Luce si piega, è disperata e piange. Damien si avvicina e sente il polso di suo figlio, Chantal alza la testa di suo marito e insieme a Tresy cercano di fermare il sangue che esce dal suo ventre.
«Tony, corri a prendere il siero x20.»
«Ce l’ho qui con me.» Prende la siringa e la prepara, velocemente si avvicina a suo padre e preme l’ago nel braccio.
«Ti calmi!» urla Nick, che con gli altri continua a tenerlo fermo.
«Sono calmo, lasciatemi!» Faccio segno a tutti di lasciarlo, il siero dovrebbe farlo dormire, invece sembra immune, si volta di scatto e mi fissa negli occhi, poi fissa suo figlio.
«Tony, porta tua madre a casa! Subito!» il tono della voce di Sebastian è forte e freddo.
«Sì papà», risponde Tony.
Guarda Adrian e sputa a terra lasciando scivolare anche il coltello che nessuno è riuscito a togliergli dalla mano, osserva Cristine per alcuni istanti poi volta le spalle, raggiunge la sua auto, ci sale sopra e parte sgommando.
«Vado io!» esclama Nick mentre raggiunge la sua Ferrari rossa e lo segue.
«Cristine, cos’è successo dentro casa? Cosa ti ha detto Sebastian?» Mi guarda spaesata, sembra sotto shock.
«Paragrafo trentasei del manuale Garcia Williams», mormora facendomi rabbrividire.
«Tony! Porta subito tua madre a casa.»
«Va bene. Ma prima lasciatemi vedere Adrian.»
«Tony, subito. Paragrafo trentasei del manuale Garcia Williams.» Mio nipote spalanca la bocca sconvolto.
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