7- State Of Grace

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This is a state of grace
This is the worthwhile fight
Love is a ruthless game
Unless you play it good and right
These are the hands of fate
You're my Achilles heel
This is the golden age of something good
And right and real


Rebekah finí di vestirsi e sistemare un ultima volta la sua valigia, prese il quel vecchio cardigan e lo mise dentro.
E tutto sotto lo sguardo attento di Lauro.
Lui la osservó in ogni minimo gesto , consapevole che da lì a poco tutto sarebbe finito in un inevitabile addio.
L'avrebbe vista andarsene per non rivederla più.

Rebekah pensó lo stesso .
Anche lei da lì a poco non avrebbe mai più rivisto quello sconosciuto che in un istante le aveva aggiustato il cuore e le ossa rotte.
Ma era ben consapevole che lui non era suo e non lo sarebbe mai stato.
E lei non era sua e di nessun altro.

Uscirono di casa in silenzio, uno accanto all'altra, con lo sguardo fisso sul terreno.

Entrarono in macchina e partirono per Fiumicino.

Lauro durante il tragitto gli mise una mano sulla coscia di lei e la strinse.
Lo fece con una naturalezza tale da far pensare che stessero insieme da una vita...
Lei con altrettanta naturalezza appoggió la sua testa sulla sua spalla.
Rimasero così, uniti e in silenzio.

Arrivarono a destinazione.

Passarono dalla biglietteria e Lauro le prese il biglietto nonostante la disapprovazione di lei .

Ed ecco il momento.

Si guardarono con gli occhi sul punto di piangere. Uno di fronte all'altro.

Lauro la prese per un braccio e la strinse forte a sé, beandosi per l'ultima volta del profumo vanilla dei suoi capelli.
Lei si accucció al suo petto, ascoltando  per l'ultima volta il suo battito cardiaco che andava a mille , proprio come il suo.

Si riguardarono e in un istante si baciarono.
Si staccarono...

-" mi raccomando... non dimenticarmi"

- "Mai. Non dimenticarmi nemmeno tu Lauro ..."

- "Chi l'avrebbe mai detto ... e pensare che in realtà quell'accendino io ce l'avevo.." le disse accarezzandole le guance .

- "Che stronzo ! Lo hai fatto apposta " disse le stringendogli la camicia sotto il cappotto.

- "Ti avevo vista prima e non potevo non far nulla"

Si ribaciarono di nuovo e lui le mise un bigliettino dentro la tasca del suo cappottino.

Arrivò il momento.

Lei prese la valigia e si diresse verso il gate , ma si fermò e si girò a guardarlo e poi andò inseguendo il suo destino.

Lui rimase lì immobile a guardarla come Penelope guardò il suo Odisseo andare via per quella rotta che poi lo riportò da lei .

Rebekah dopo fu quella che dopo tanto tempo ebbe il coraggio di mettere quel vecchio cardigan e dire "È il mio preferito" .
Lauro era proprio quel vecchio cardigan ...
Lui sapeva che lei andandose con l'ultimo aereo cercando di cambiare quel finale di Peter che perde Wendy , gli sarebbe rimasta incastrata fra le ossa ...
Lauro  sapeva che lei lo aveva marchiato come un bacio tatuato ,  sapeva che avrebbe perseguitato tutti i suoi "sé e ma" .
Sapeva che l'odore del fumo sarebbe restato a lungo .
Sapeva che l'avrebbe maledetta per lungo tempo inseguendo ombre dentro un supermercato.
Ma Lauro quello che non sapeva è che in un giorno qualunque di un pub di Londra il destino avrebbe rimischiato tutte le carte e lei sarebbe ritornata da lui

Rebekah si sistemó meglio sul sedile.
Si mise le mani nelle tasche del capotto e trovò un bigliettino...

Lo apri e non ci poteva credere .
Era di Lauro ...

Lei sorrise . Già sapeva come sarebbe andata a finire .
Come due corde invisibile il destino li aveva fatti incontrare .
Un sottile filo dorato li avrebbe riportati di nuovo uno nella vita dell'altra , e chissà questa volta sarebbe stata per sempre...

Perché l'amore è un gioco spietato Finché non lo si gioca bene e onestamente.

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