Katsuki Bakugo era arrabbiato. Era sempre arrabbiato. Non importava quale fosse l'occasione o il perché, lo era e basta.
Non importava se la giornata fosse la più tranquilla del mondo, trovava sempre un motivo per dare libero sfogo alla sua ira.Katsuki Bakugo aveva problemi con la gestione della rabbia. O meglio, aveva un problema a esprimere i sentimenti o le emozioni e li lasciava fuoriuscire in un insieme di grida e imprecazioni che lo catalogavano come "cattivo" o "di pessimo carattere"; non che questo fosse distante dalla realtà, Katsuki aveva davvero un pessimo carattere, ma di cattiveria in un lui non vi era neanche l'ombra.
Era semplicemente pessimo con i sentimenti.
Pessimo con l'ammissione di essi e pessimo nell'esporli come chiunque altro. Questo, però, non significava essere cattivi. Al contrario, significava essere particolari. Interessanti, si ripetava spesso come mantra. Perché, anche se non lo dimostrava, Katsuki Bakugo era un insieme d'insicurezza e dubbi che lo divoravano dentro facendo allontanare chiunque gli si avvicinasse.Midoriya Izuku piangeva sempre. Glielo dicevano tutti e lui stesso ne era consapevole.
Piangeva per un bel voto, piangeva se vedeva un animale ferito per strada e piangeva quando provava tante emozioni.Midoriya Izuku aveva un problema con le lacrime. Non riusciva a controllarle, uscivano e rigavano il suo volto senza neanche se ne rendesse conto; però, Izuku, non era debole. Aveva una determinazione invidiabile e un intelletto che stupiva chiunque.
Era bravo a osservare e assimilare concetti, era bravo ad apprendere. Semplicemente, non sapeva esprimere le sue emozioni: la troppa rabbia lo faceva piangere, la tristezza lo faceva piangere, la gioia lo faceva piangere.
Tutto, per lui, era un motivo per lasciarsi fuoriuscire lacrime eppure lo si amava per questo. Lo si apprezzava e chiunque cercava di stargli attorno, anche solo per qualche minuto.Katsuki Bakugo evitava spesso Midoriya Izuku. Lo evitava perché non sopportava di vederlo piangere alla minima cosa, non sopportava il suo sorriso la mattina che spesso accostava a un "buongiorno" sbiascicato per il sonno. Non sopportava che venisse accettato così tanto, nonostante anche lui non sapesse gestire le emozioni.
Katsuki lo odiava, così si diceva. Ogni pretesto era buono per urlargli un "nerd", con qualche parolaccia accostata, dietro.
Izuku, in risposta, si lasciava andare a un sorriso dolce e semplicemente ascoltava. Osservava la vena sul collo del biondo che pulsava più gonfia del normale e osservava il modo in cui lo sguardo di Katsuki tradiva sempre le sue urla.Izuku lo sapeva, Katsuki non lo odiava davvero e a lui la cosa andava bene così. Adorava osservare quel contrasto fra uno sguardo tenero e una voce fin troppo alta accostata a una persona fin troppo sboccata.
Midoriya Izuku suonava il piano al conservatorio, uno dei più famosi: lo UA;
Lo suonava per sé stesso, perché quando le sue dita passavano e premevano sui tasti il resto del mondo non esisteva. Perché appena si sedeva innanzi allo strumento, l'unica cosa che percepiva era un dolce calore all'altezza del petto e le note che lo cullavano portandolo a premere il tasto giusto. Le dita che si muovevano velocemente e pigiavano più o meno forte, in base alla melodia. In base al tempo.
A Izuku non servivano gli spartiti, non gli serviva osservarli costantemente. A lui, bastava leggerli una volta e il resto veniva da sé. Izuku, la musica e il piano erano un'unica cosa e niente li avrebbe separati.Katsuki Bakugo cantava fin dalla tenera età, la sua voce bassa e profonda era sempre stata sorprendentemente bella e a ogni complimento gli si gonfiava il petto di gioia. Amava sentirsi apprezzato, adorava quando sua madre gli scompigliava i capelli -come a dirgli "bravo ometto"- o semplicemente lo ascoltava. E sua madre era una donna rumorosa, non era facile farla zittire o toglierle parole di bocca.
Per lui, la musica non era altro che espressione di ciò che non poteva dire. Lì dove la rabbia non bastava, c'erano le canzoni. Dalle più tristi e lente alle più allegre e vivaci, dalle malinconiche alle spensierate.
Katsuki non era bravo con i sentimenti ma la musica rappresentava tutto ciò che lui non sapeva dire. La musica era la sua anima e valvola di sfogo. Ciò che lo rendeva felice.
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Suona per me |Bakudeku
Fanfiction[O N E S H O T] In cui Katsuki Bakugo e Midoriya Izuku frequentano entrambi il conservatorio. Il primo si dedica al canto, il secondo al piano e nessuno si potrà mai completare come fanno loro.