Darren e il cambiamento negativo

185 5 0
                                    

Durante la terza media cominciai a comportarmi male a scuola, e per questo mi rispettavano, ma in realtà nom c era nulla da rispettare. Ero arrabbiata contro il mondo, lo odiavo. Bigiavo spesso le lezioni e cominciai a fumare. Avevo solo tredici anni e mezzo. Un giorno conobbi un ragazzo bellissimo, aveva diciottoanni, presi una cotta assurda per lui. Era molto alto e il modo in cui mi guardava mi faceva sciogliere. Aveva occhi neri profondi quanto il mare dell'Africa e si chiamava Darren, era columbiano. Veniva spesso al ristorante dei miei genitori, così ci andavo ogni sera sperando che lui venisse. In effetti veniva. Una sera lui era fuori dal bar seduto a bersi una birra. Ad un certo punto entrò e mi chiese se volevo bere qualcosa con lui, io accettai anche se con i ragazzi ero molto timida. Si presentò e per delle ore restammo a parlare del più o del meno. Faceva il giardiniere paesaggista. Un giorno mi scrisse un messaggio, chiedeva se volevo andare con lui a vedere un orto che aveva fatto per cliente. Ci andai con molto piacere. Aveva un profumo buonissimo, profumava di foresta selvatica mischiato a qualcos'altro che mi ricordava l'axe. Per diverso tempo ci frequentammo fino al mio compleanno. Il 17 giugno 2012 compii 14 anni. Il 26 giugno ci fu il primo bacio, con Darren. Fu magico il mio primo bacio. Eravamo in macchina e lui mi aveva regalato un mazzo di rose e un buono del mio negozio preferito, il tally. Ormai eravamo una coppia, la cosa mi piaceva, facevamo tante cose insieme, mi presentò ai suoi amici, io ero la loro bambolina, tutti si prendevano cura di me, dopotutto avevo solo 14 anni e loro ne avevano dai 18 in su. Darren un po' mi faceva da padre, mi sentivo bene con lui. Mi sembrava che quell odio e quella rabbia dentro di me pian piano si placassero. Era tutto di nuovo perfetto. Stavamo molte sere insieme a parlare della vita, di quanto potesse essere bella. Darren mi insegnò molte cose e in un certo senso mi fece anche crescere. Una sera andai ad una festa dalla mia amica Sara, aveva 16 anni. Quella sera mi ubriacai per la prima volta, piangevo nessuno mi aiutava. Chiamai Darren che venne a prendermi, era nero dalla rabbia e mi fece la ramanzina. Nel frattempo mia mamma sapeva che avevo un ragazzo ma siccome lo conosceva non gli dissi che stavo con Darren perché forse era troppo grande per me, non so come l'avrebbe presa.
Il 26 dicembre, il nostro seimesiversario mi trovavo a casa sua. Andammo a cena in un ristorantino e poi al cinema. La sera dormivo da lui. Ma quella sera sentivo qualcosa di diverso. Mi sentivo diversa.
Il 26 dicembre 2012 persi la verginità con lui.
Eravamo insieme sul letto quando iniziammo a baciarci ma era appunto diverso. Sentivo qualcosa di più per lui, non so se fosse amore ma era forte comunque. Lui mise quella canzone che ormai fa parte di me: Neil Young - old man. Era così bello, era un fuoco unico di emozioni fortissime, sentivo il suo calore su di me, mi sentivo solamente sua, una cosa unica. Mi sentivo così bene, mi sentivo unica e sopratutto amata. Per l'essere umano non c'è nulla di più bello che sentirsi amato credetemi.
Con Darren fu una storia bellissima, ci divertimmo molto. Mi fece conoscere pure la sua famiglia, mi adoravano e io adoravo loro. Il mio primo ragazzo fu magico non smetterò mai di pensarlo. Prendevamo l'auto e per un weekend sparivamo, ricordo ancora quante balle ho dovuto dire a mia mamma e Sonia mi reggeva il gioco. Andammo a Torino, era così bello camminare mano nella mano senza occhi indiscreti. Andavamo al massimo in auto con i Queen che suonavano "don't stop me now!". Che ricordi ragazzi. Avevo un tesoro tutto mio e non avevo bisogno di farlo vedere al mondo. Volevo qualcosa che fosse soltanto mio! Nel frattempo mi sono dimenticata di dirvi che a settembre 2012 mio padre ( il mio patrigno lo chiamo padre per semplificare) mi mise in una scuola privata per migliorare la mia disciplina. All'inizio mi fece proprio incazzare, finalmente avevo guadagnato il rispetto dei miei coetanei alle medie e quello mi mette in una scuola di bigotti che pregavano da mattina a sera! Io non credo in Dio, anche se mia nonna mi ha praticamente costretta a fare la cresima e la comunione. Almeno ho ricevuto dei gran bei regali..
Comunque quando realizzai che andavo a scuola a Bellinzona ero molto più libera. Darren veniva sempre a prendermi dopo scuola. Iniziavo proprio a ribellarmi, fumavo per la strada e presto mia mamma mi scoprì. Sinceramente si mise a piangere e mi mise in punizione, ma mi ribellavo, la mia tattica era fingere che non m'importava delle punizioni, che non m'importava di cosa pensava la gente. M'interessava soltanto Darren e i miei amici. Presto arrivò il carnevale a Febbraio. Io e Darren ci andammo. Per cinque giorni mia madre non mi vide, le scrivevo solamente sms in cui le dicevo che stavo bene siccome ero tutto il tempo ubriaca o fumata. Già perché nel frattempo iniziai a fumarmi le canne ma li ero ancora contenuta. Fumavo occasionalmente. Avevo iniziato con la mia amica Sara. Lei usava altro anche ma a me per ora non importava. Era una sera a Losone, ero con il mio migliore amico attuale ( timo), sara e il suo ragazzo di allora. Non avevo ancora ben capito che quello non era un semplice drum. Era una canna. Dopo circa 15 minuti ero fumatissima. Continuavo a ridere senza fermarmi e poi ripetevo sempre che ero normale. Gli altro ridevano e mi ripetevano tutto il tempo che non era come l'alcool. Poi realizzai dopo quando uscimmo che nom ero normale. Mi guardai allo specchio e mi spaventai parecchio. I miei occhi erano rossissimi, quindi Sara mi mise degli occhiali da sole. Tanto era carnevale!
Il carnevale fu magnifico con Darren e gli amici. Quando tornai a casa l'ultimo giorno erano le 7 di mattina. Salii pian piano le scale, mi tolsi il costume e mi cambiai nelle scale. Ero ubriaca e non so come mi reggevo in piedi. Tanto ubriaca che quando il mio vicino aprì la porta e mi chiese cosa facessi li io lo insultai e gli urlai di farsi i ca*** suoi.
Mia mamma aveva lasciato le chiavi nella serratura, quindi dovetti suonare. Aprì mio padre. Aveva uno sguardo davvero orribile, era furioso, non posso dire nero dalla rabbia perché nero lo è già ma insomma avete capito. Era così arrabbiato che non disse nulla. E il silenzio vale più di mille parole. Poi arrivò mia madre e mi tirò una sberla per la prima volta. Me la meritai. Inseguito vomitai e mi addormentai.

Sono diversaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora