20190503

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Erano passate le settimane, Hongjoong era riuscito ad ambientarsi bene in università, era così determinato a prendere appunti che dovetteprocurarsi un Ipad perchè  i quandrni non gli bastavano mai. Era un ragazzo che non si faceva influenzare molto dalla tecnologia, ma quel device gli aprì un mondo: poteva direttamente creare i modelli tramite un app e poterli caricare direttamente sul suo portfolio digitale senza dover accendere lo scanner; Poteva fare ricerche e catturare dettagli e colori tutto grazie ad una penna che a lui parve magica.

Quel venerdì pomeriggio il ragazzo stremato dalle lezioni pensò bene di andare a fare una bella passeggiata verso il tempio in cima alla collina. Il ragazzo non amava fare sporto, ma quello era l'unico modo per lui per mantenere il suo corpo tonico. Alla sua vista quel posto gli sembrava surreale: era tranquillo, si udivano solo il cinguettio degli uccellini e il fruscio delle foglie. Passeggiare tra quelle stradine gli dava una sensazione pace spirituale.
Purtoppo pero, quella sensazione fu interrotta dalle grida di alcune signore anziane: uno dei maiali del signor Kong era scappato, di nuovo, e stava correndo libero per la strada principale.
Il ragazzo preso dallo spavento rimae qualche secondo immabile.
"Che stai facendo lì fermo,PRENDILO!" Urlò una delle signore.
Il ragazzo non se lo fece dire due volte che iniziò a correre dietro al maiale il più veloce possibile, fortunamente correndo in discesa acquisì un po' di velocità ma non era ancora abbastanza.
"SI SPOSTI O VERRÀ TRAVOLTO DAL MAILAE! MAIALE!" Urlò Hongjoong al ragazzo che si trovava in fondo alla strada. Il ragazzo in questione, con i capelli neri e mossi, vestito molto stile dandy e dai lineamenti pungenti di quella frase capì solo la parola "maiale".
"IO MAIALE? COME SI PERMETTE LEI DI CHIAMRMI MAIALE!? Miavevano detto che i cittadini di questo posto erano gentili ed educati, a quanto pare si sbagliavano!" Disse con aria sorpresa e un po' scocciata. Perché quel ragazzo piccino dal mullet blu e dall'abbigliamento grunge aesthetic continuava a correre dimenare le braccia e pronunciare quella parola? Cosa voleva da lui?
In pochi secondi Seonghwa capì il perché di quel dimenarsi tanto: si ritrovò a terra qualche metro più in là con un maiale di 25kg che gli stava annusando i capelli.
"Un maiale? UN MAIALEEE!?" disse il ragazzo balzando, tutto dolorante,  subito in piedi.
"Sta bene? Si è fatto male?"Chiese una voce candida.
"SI STO BENE, MA LEI DEVE STARE ATTENTO HA TENERE AL GUINZAGLIO IL SUO MAIALE! POTEVA UCCIDERMI!" Rispose Seonghwa ancora sotto shock, mentre si stava ripulendo i vestiti.Il più piccolino notò che i pantaloni del ragazzo snob si erano sporcati di terra proprio in corrispondenza del fondo schiena, e arrossendo disse: "Il maiale non è mio, è scappato al signor Kong, e... Lei ha i pantaloni sporchi, se vuole glieli posso smacchiare subito. Sono di lino giusto? Dovrei avere dei prodotti adatti per evitare che si rovinino."
Seonghwa rimase stupito dall' affermazione del ragazzo, era raro che qualcuno potesse riconoscere un materiale così poco usato in Corea. Ora che lo vedeva da vicino, il volto del ragazzo dai lineamenti dolci e dal mullet blu era familiare. Che fosse un suo alunno?Una sua vecchia fiamma?
"Grazie ma, è solo una piccola macchia, sono qui per fare delle commissioni non ci starò molto. Quindi adesso io vado, e mi raccomando al maiale." Sorrise fece seguito inchino e cose se nulla fosse successo riprese il suo cammino verso il negozio di abiti tradizionali.
Hongjoong però, non smetteva di fissare quella macchia, che eta tutto forchè piccola; se fosse capitato a lui sarebbe stato super in imbarazzo a giare in quel modo.
"Insisto! Quella macchi è grande e fraintendibile! La prego se li faccia smacchiare, è lino quindi si asciugano anche presto!" Disse con fare imbarazzato.
Seonghwa rimase pietrificato per qualche secondo, quelle parole lo misero in imbarazzo, avrebbe preferito rientrare in macchina e tornare a casa piuttosto che seguire il piccoletto.
"Va bene, accetto la sua offerta. Dista molto casa sua da qui?" Disse guardando le abitazioni vicine.
Hongjoong scosse la testa sorridendo e fece strada al più grande. Arrivati all' abitazione Seonghwa rimase ammaliato dall'arredamento minimal aethetic, rendeva tutto molto pulito e luminoso, ma regalava comunque calore e accoglienza. La cosa lo rese molto più curioso, una stanza piena di stoffe, colori, manichini e bottoni. Il piccoletto doveva per forza essere un suo alunno. Stava per chiedergli se frequentasse la GFA*, ma il piccoletto lo precedette: "Tenga, il bagno si trovo nel casotto in cortile".
Il ragazzo dai capelli neri, sorrise augurandosi che non fosse realmente come un bagno tradizionale, ovvero, un semplice buco nel terreno dove qualsiasi cosa venisse lasciata macerare sotto il sole. Per sua fortuna era un bagno super moderno, che richiamava l'arredamento dell'abitazione.
Uscendo dal bagno gli si gelò leggermente il sangue, il ragazzo dai capelli blue lo stava aspettando fuori dalla porta con un'aria inquietante porgendo tese le mani in modo da ricevere i pantaloni. Che fosse finito nella casa di un maniaco?
"Mi stanno un po' corti...menomale che siamo a maggio!"Ridacchiò.
"Cosa posso farci se madre natura non mi donato questo privilegio!" Rispose il più piccolo un po' stizzito.
Il ragazzo dai capelli blu, non essendo amante della tecnologia, non possedeva una lavatrice. Ma anche se la possedeva ,non avrebbe mai dato in pasto a quella macchina infernale quel tessuto così delicato.
Seonghwa continuava a studiare il ragazzo. Dove aveva già visto quel viso dai lineamenti delicati?Si soffermò sulle quelle mani curate, morbide e piccole intente a "massaggiare" con cura quel tessuto. Tutto d'un tratto venne sopraffatto da  un brivido lungo la la schiena.
"Per caso noi ci siamo già incontrati prima?" Chiese distogliendo lo sguardo.
Per qualche secondo il più piccolo si pietrificò. La scena imbarazzante che  lo stava tormentando da settimane e non voleva ricordarla al Professore.
"Come nuovi!" Rispose lui.
Qualche minuto dopo i due si diressero verso il negozio di abiti tradizionali, il professor Park propose alla sarta se volesse collaborare con lui per una lezione sull'industria artigianale.
"Perché non chiede ad Hongjoong! Io sono troppo vecchia per spostarmi, lui frequenta la sua università e conosce i segreti del settore da quando ha diciassette anni."Propose la signora.
Il professore si girò incuriosito verso il più piccolo che si stava dimenando per far cenno alla signora di smettere di parlare.
"Ecco dove ci eravamo già incontrati. Hongjoong! Al posto di andare alla lezione del professor WonYoung, hai preferito la mia" disse pavoneggiandosi.


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*Geyongju Fashion Art Univerity (Ma la sono inventata)

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