ricordo il calore del sole in quel tiepido tardo pomeriggio di inizio estate.
non volevo essere lì, sicuramente non con lei, ma una serie, di sfortunati eventi, mi aveva portato a camminare tra gli obrelloni della tua spiaggia.
se chiudo gli occhi e mi concentro riesco a ricordare perfettamente il rumore del mare e dei miei piedi sui sassi nel momento in cui ti vidi.
una folla di gente che chiacchierava sotto un gazebo.neache volevo guardarci lì.
"ecco il caffè", me la ricordo quella frase, detta da una donna bionda, che più avanti scoprì essere Laura, tua madre.
una frase e delle risate, questi due studitpi elementi mi distrassero dall'ammirare il mare spostando la mia attenzione al gruppo di persone.questione di millisecondi.
ai nostri occhi le informazioni di quello che vediamo arrivano in meno di un millisecondo, o almeno è quello che ricordo dalle lezioni di scienze.
ciò vuol dire che i miei occhi ci hanno messo meno di un millisecondo a evudenziarti.che poi perché proprio te?
potevo non girarmi, potevo girarmi e notare tua madre, potevo girarmi verso la mia amica, potevo girarmi e neanche fare caso al gruppo ridente.invece i miei occhi hanno ingiustamente scelto te.
mi girai e tu risultassi così chiaro in un periodo così sfocato.
quasi un miraggio.
sorridevi e camminavi verso il bar, emanavi felicità (quella che a me mancava), e per poco, davvero poco, ti girassi verso di me.a distanza di tempo mi chiedo se i tuo occhi evidenziazzero subito me o se si soffermarono sul tramonto alle mie spalle.
perché per quanto mi riguarda il tramonto è diventato in bianco e nero nel momento in cui hai sorriso.
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a volte sparisce (lo sai)
Poetryraccolta di brevi frasi o storie su di loro. coloro che ho amato, ho forse solo idolatrato. -forse l'unico modo per toglierti dalla mia testa è scrivere di te fino a impazzire.