/Parte due\

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Erano passati, ormai, otto mesi dall'annuncio di C.C.. Otto mesi in cui Lelouch era diventato, se possibile, più paranoico del solito. Si assicurava quotidianamente (e perfino più volte al giorno), come stessero sua moglie e sua figlia.
Infatti, grazie agli esami medici, era emerso che la coppia era in attesa di una bambina, che, per fortuna, era in salute.
Nessun problema di origine genetica o meno; si prevedeva anche un parto facile, per fortuna di C.C..

Nessuno, al di fuori delle persone che erano presenti all'annuncio della ragazza dai capelli verdi, sapeva della gravidanza. Non era stato un problema nascondere la cosa ai sudditi dell'impero: C.C. non appariva mai in pubblico, si sapeva a malapena il suo volto.
Questa cosa rendeva decisamente tranquillo Lelouch.
Non sapeva nemmeno lui il perché, dato che nessuno si sarebbe potuto avvicinare a loro in ogni caso, e C.C. era comunque una strega immortale.
Ma forse, i traumi della morte, seppur inscenata, della madre, e di ciò che era successo alla sua sorellina, si stavano facendo sentire.
Così come la paura di non essere un buon genitore. Paura che aveva avuto fin dal primo momento, quando era praticamente caduto sulla sua poltrona, subito dopo aver appreso che sarebbe diventato genitore, e Suzaku aveva dovuto scuoterlo in maniera decisamente poco delicata per farlo rinsavire.

Era una tranquilla serata di Ottobre nulla di speciale, tutto come al solito.
Lelouch era ancora sveglio, così come un po' tutto il palazzo, esclusa C.C.. Se già la strega passava metà del suo tempo a sonnecchiare, e l'altra metà a mangiare, con la gravidanza era peggiorata.
Mangiava decisamente troppo, con la scusa che "Mangiava per due", anche se non si sarebbe mai detto, dato che praticamente non aveva il pancione, il quale era seriamente solo una timida pancia. Era fortunata anche in quel campo.
Oltre a mangiare troppo, il termine della gravidanza l'aveva sfinita. E praticamente non si alzava dal letto, tanto che si temeva avesse messo le radici lì.
Infatti quella sera non si sarebbe mai mossa dal suo letto, né avrebbe interrotto il suo sonno per alcun motivo, se non per il suo peggior incubo –che si sarebbe dovuto realizzare da lì a poco tempo– che decise, ovviamente, di prenderla in una giornata in cui sarebbe volentieri svenuta per sedici ore di fila.
Le si erano rotte le acque.
Avrebbe dovuto passare decisamente troppe ore sveglia, a spingere, e aspettare che quell'essere malefico ancora senza nome –Lelouch aveva insistito per sceglierlo da solo, senza consultarla; cosa che l'aveva fatta decisamente incazzare–, venisse al mondo.
La prima cosa che fece fu quella di chiamare il moro, che si materializzò in camera, come se fosse stato fuori dalla porta tutto il tempo.
O forse il suo urlo isterico l'aveva fatto preoccupare abbastanza per correre lì senza ammazzarsi nel mentre, cosa considerabile una vittoria, considerata l'agilità del ragazzo.
—Cos'è successo?— furono quelle le prime del ragazzo, che non dovette aspettare una risposta per capire. —Okay. Tu stai ferma qui e, specialmente, stai tranquilla. Faccio chiamare l'ostetrica, spero tu sia pronta— e, così come era arrivato, sparì dalla porta della camera. Era incredibile come quel ragazzo così serio, freddo e apatico si trasformasse se la cosa riguardava. Diventava estremamente timido, incerto e apprensivo. Adorava anche come si trasformasse nella loro intimità. Se nella vita era un sovrano rispettato e che incuteva timore, con lei diventava l'opposto, come un cucciolo bisognoso di attenzione e, anche se il ragazzo non l'avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, incapace di stare sopra.
La piccola risata scatenata dal suo pensiero, venne interrotta da un dolore lancinante che la scosse a partire dal suo ventre: giusto. In quel momento si trovava sul suo letto, nel quale avrebbe dovuto partorire dato che quel genio di suo marito, che, per volontà e decoro del piccolo personale medico assunto, non sarebbe potuto stare con lei, si era rifiutato di farla uscire da palazzo in uns situazione simile.
Come se potessero sentire i suoi pensieri, le quattro donne che l'avrebbero dovuta assistere si materializzarono da quella dannata porta.
Dietro di loro, Lelouch che la salutava con la mano e un sorriso dolcissimo, che, però, tradiva una vena di preoccupazione.
Quella fu l'ultima volta che vide il ragazzo. Ultima prima di quelle ventisei ore infernali che si rivelarono essere il suo parto "facile" previsto dai medici.
Infatti, sebbene la bambina fosse davvero in salute, si rivelò decisamente pigra. Se già il suo travaglio infinito da diciassette ore l'aveva sfinita, dato che era riuscita a riposare solamente per le prime tre ore, nonostante le contrazioni via via più potenti, le restanti nove ore furono decisamente peggiori. Per quanto la riguardava, era davvero uno dei dolori peggiori che avesse mai provato, perfino peggiori dei proiettili che aveva ricevuto al centro della testa, o di qualsiasi tortura più o meno violenta avesse mai subito.
Era forse la stanchezza, o forse la consapevolezza che la vita messa in pericolo non era la sua (come se lo fosse mai stata davvero), ma quella di un altro essere.
Nonostante la sua voglia di terminare la sua vita in quelle ore era aumenta terribilmente, un piccolo suono di sottofondo le aveva tenuto compagnia in tutte quelle ore. La voce di Lelouch che, disperato e divorato dall'ansia, chiedeva sue notizie in un tono di voce isterico era decisamente impagabile. Così come lo erano le parole poco gentili così atipiche da parte sua verso chiunque lo cercasse di calmare, che fosse Suzaku come Kallen.
Quel piacevole vociare era stato piano piano sostituto dalle urla disperate di C.C. e, infine, dal suono migliore che la ragazza avesse mai sentito: il vagito di un bambino, o, come si ricordò ben presto, una bambina.
Era finalmente nata la principessa Vi Britannia, così soprannominata per via del suo nome ancora sconosciuto.
Venne ben presto appoggiata sul petto della ragazza dai capelli verdi, che potè notare subito due cose: era uguale al padre, con i capelli scuri e la pelle pallida. Era stupenda.
Dopo circa un'ora, le due vennero finalmente lasciate sole e, se C.C. credeva di poter riposare, si sbagliava: un nuovo urlo la risvegliò dal suo stato di dormiveglia: non veniva dalla figlia, la quale, al contrario suo, stava beatamente dormendo, ma da fuori dalla camera. Una voce decisamente familiare stava litigando con un'ostetrica: Lelouch voleva finalmente vederlE (era lui stesso a porre quella lettera in evidenza), mentre la donna sosteneva che avevano entrambe bisogno di riposare. Un'ultima frase, —Onestamente, non mi può più importare molto di questi continui divieti—, e la porta si spalancò, facendo sentire ancora più chiaramente lo sproloquio che proveniva dall'esterno. Un attimo, e la porta si richiuse, lasciando che la stanza tornasse buia.
—Disturbo?
—Dubito ti importerebbe anche se fosse così.
—Ah, quindi sei sveglia?
—Già.
Lelouch si avvicinò al letto, e si mise in ginocchio per essere più o meno ad altezza materasso.
Il ragazzo osservò attentamente sua moglie, notando quanto fosse visibilmente stravolta, ma poi la sua attenzione su spostò sul minuscolo fagotto presente sul suo petto: così come la madre, notò subito che si somigliavano nei colori, ma, osservandola più attentamente, constatò che la forma del viso non era decisamente sua, così come il naso e le labbra. Tutti presi da quella scultura di arte Greca che era la madre.
—Allora? Ti decidi a dirmi il suo nome? O lo scoprirò solamente al suo matrimonio?
La frase detta con fare scocciato di C.C. lo risvegliò dai suoi pensieri.
—Ah, già scusa... Beh, benvenuta al mondo, Nunnally Vi Britannia.

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Note di quella disagiata dell'autrice:
OKAY SONO VIVA WOW.
Non l'avrei mai detto, ma lo sono.
Il ritardo considerevole è dettato dal fatto che ho una media del 9.50 spaccato da rispettare. Inoltre quest'anno ho gli esami. E un'ansia considerevole.
Inoltre² ho una vita che è un casino unico. E trovo poco tempo di vivere. Figuriamoci di scrivere. Infatti ho scritto tutto di notte. Giuro.
Oltre al fatto che abito nella regione messa peggio, la mia vita è stata terribile negli ultimi mesi, per diversi motivi.
Veramente. Se sono viva è un miracolo.
Scusate davvero TANTO per il ritardo di oltre quattro mesi. Il tutto per questo capitolo. Che fa pena. Ammazzatemi. Se non lo fate voi lo faccio io.
Il prossimo sarà un semplicissimo epilogo, per mostrare la vita di Lelouch e della bellissima C.C. con la loro pargoletta. Che non erediterà mai il trono. Perché ha due genitori immortali. Peggio di Carlo, che di Corona ha visto solo quella del virus.
Vabbè.
Ringrazio quella disagiata (quasi quanto me) della mia migliore amica per avermi sopportata. Stai leggendo, lo so.
Inoltre ringrazio anche la mia Stuff, anche lei è sempre con me. Tu forse non stai leggendo, ma va bene così.

Vi invito a lasciare un feedback, e di segnalare eventuali errori.
Inoltre: scusate se notate delle piccole modifiche nello stile di scrittura, ma sto cercando il mio, quello con cui mi è più naturale scrivere. E non è semplice.
*Comunque, secondo voi, gli otto mesi di time skip sono stati troppi? Perché non so aaAAAAAAAH*

Ci vediamo con l'epilogo. Probabilmente a Luglio, quindi.

Ciau ^^

-Vangelo Tarocco

Welcome To This World [Code Geass]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora