chapter 1: my life is a mess

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Io invidio la vita delle mie amiche, due genitori...pochi parenti...hanno problemi si, ma sono quei problemi risolvibili di cui loro fanno una tragedia greca senza motivo.
La mia vita invece è un po più un casino, certo detta così sembra la mia versione adolescenziale della lotta tra hercules e un qualsiasi mostro divino, eppure i miei casini sono davvero più importanti.
Per iniziare bisogna dire che io non sono umana...e no...non sono la versione femminile di Percy Jackson quindi niente film mentali con me in un campo di miei simili con amico un fauno problematico grazie.
Sono figlia di Anubi e Basthet, due Dei egiziani che spero avrete studiato nel periodo egizio del vostro programma scolastico.
Quindi si sarei una specie di dea...fico no?
Ecco no...ma proprio no
Fico si...quando non cercano di smembrarti, ucciderti e torturarti a morte...

Fin da piccola Anubi mi ha allevato e cresciuto per prendere il suo posto quando fossi diventata adulta, per quanto mi piacesse stargli vicino, essere a guardia delle anime e accompagnarle nel tragitto per l'aldilà non era esattamente tra i miei progetti, non che ne avessi di troppo eccitanti comunque.

Imparavo la magia e il domare i miei poteri, mi allenavo a combattere, consolavo le anime che non avrebbero ricevuto la salvezza divina, punivo chi osava ribellarsi alla morte o che faceva riti per l'immortalità.

Non dico fosse monotona la mia vita, era a tratti noiosa, ma in linea di massima mi piaceva, adoravo stare con mio padre.

Mia madre è morta qualche anno dopo la mia nascita.
Eh si gli dei muoiono...non lo sapevate?
Esistono armi create da uomini in grado di ucciderci, è anche vero che se un dio muore è più facile che a ucciderlo sia stato un altro dio più che un umano.

Comunque...non mi era possibile andare sulla terra, ne spostarmi in altri mondi, il che trasformava la mia casa molto in una gabbia.
Sapevo però di un rito per passare tra universi, era molto complicato per una bambina della mia giovane età, però io ero molto curiosa e soprattutto molto testarda sul voler esplorare il mondo come gli altri dei.
Così scappai...
Avrò avuto circa 6 anni quando mi intrufolai nel tempio dove si portavano le anime per il peso della loro anima.
Credo che essere in ansia non rappresenti a pieno come mi sentivo...ero terrorizzata, ma ormai ero lì, sarei stata stupida a non provare.
Così provai...
Misi le braccia in seconda posizione (per chi ha fatto danza classica queste saranno parole comuni immagino) mi concentrai e poi le unii a me mentre girai su me stessa e le riaprii subito dopo.

Non so esattamente come successe, ma mi ritrovai su un ponte e allo stremo delle mie forze.

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