chapter 3: choices

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Non ho mai scelto veramente se devo essere onesta, a che mondo appartengo.
A volte dico alla mia vera casa, a volte allo zodiaco.
Ho dovuto fare scelte difficili in entrambi i mondi.
Mi sono dovuta imporre, ho dovuto combattere psicologicamente e anche fisicamente.
Non è sempre stato facile ma ho sempre avuto qualcuno al mio fianco.
Forse è questa la differenza con molti umani.

Torniamo a noi...
10 anni e una vita davanti...se gli abitanti dello zodiaco non mi avessero uccisa prima ovviamente.

Veramente non ricordo nemmeno come successe, so solo che successe e per giorni ovunque andassi vicino a me c'erano Sirio e Cristal a proteggermi mentre Pegaso e Andromeda si confrontavano con Athena.
Volevo tornare a casa mia, era l'unica cosa che volessi fare.

Passai mesi di inferno.
Mi trattavano come un'estranea, un mostro.
Ci sono state volte in cui per poco non mi picchiavano.
Mi descrivevano come la portatrice della morte e come il corvo nero che incombeva su di loro.

Verso gli 11 anni tenni un discorso.
Davanti a tutti.
Mostrandomi com'ero veramente.
Coi miei tatuaggi col oro sulle braccia, coi miei occhi gialli ed i miei capelli corvini e scendevano sotto le spalle.
Ero su un palchetto con Athena dietro di me, e con Ioia e gli altri protettori vicino a lui.
Ricordo che tremavo un sacco ma che la paura scivolò via pian piano ad ogni parola.
Era un discorso molto pacifista ma con tono severo.
Scesi da palchetto dov'ero con cristal che teneva la mia mano stretta nella sua, penso di aver desiderato da quel momento di averlo sempre al mio fianco.
Le persone erano basite, non tutte mi accettarono, certe non mi accettano tutt'ora, ma sono sempre molti meno di prima.

Credo che sia stato dopo quel discorso che iniziai ad accettare me e tutte le mie imperfezioni, le cicatrici sulla e sotto pelle, i miei strani occhi gialli ed i miei capelli sempre disordinati.

Qualche giorno dopo i tatuaggi tornarono al loro stato normale, iniziai a pensare che potesse iniziare ad andare tutto bene.

E invece no!
Perchè la vita è stronza e i casini li mette tutti insieme perchè se no si annoia.
Si umani la vita o anche Dio, o universo, o karma, o come diavolo volete chiamare la sfiga e la fortuna.

Nei giorni successivi i tatuaggi iniziarono a fare male, come se si stessero contraendo su loro stessi, iniziarono a far uscire sangue rosso scuro.
Non accennavano a sparire, il mio umore iniziò a diventare pessimo e iniziai a faticare perfino ad allenarmi, poi ne comparsero altri.
Lungo tutto il corpo iniziarono a coparire lettere egizie, comparivano sul mio corpo tagliandosi pezzi di pelle per farsi strada lungo gambe, busto e collo.
Iniziarono a bruciare e per giorni diventò impossibile muovermi figuratevi parlare e respirare, erano tutti in uno stato di panico generale, Ioia mi nascondeva dalla vista fi occhi indiscreti.
Ci volle un po prima di capire cosa stesse veramente accadendo...
Un richiamo...
Papà era arrivato...ed era arrabbiato

Avevo già sentito parlare dei richiami, avvenivano in casi estremi per richiamare le perone care a se, letteralmente intendo.
Mi era stato detto che il dolore sarebbe aumentato finchè il soggetto non sarebbe tornato dal padrone.
Cosa un po controversa a mio avviso ma non le faccio io le regole, a malapena le ascolto e le seguo figurati se mi impegno per farle.
Comunque...
Non dovevano per forza fare del male al soggetto, il richiamo inizia a fare male o alla testardaggine del soggetto o dall'intensità delle emozioni del padrone.
Più chi attua il richiamo è agitato o impaurito o nel mio caso arrabbiato, più il richiamo farà male.
Come credo immaginerete alcuni si sono suicidati piuttosto che sottoporsi al richiamo, infatti esso è un comando unilaterale, non lo si può annullare...se non con la morte.

E io non avevo intenzione di morire.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 05, 2022 ⏰

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