Lasciar andare

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Dopo un po' di tempo passato a fissare la pioggia, persa nei miei pensieri, una notifica sul cellulare mi riportò nella realtà. "Mamma".Cazzo. Erano le cinque di mattina.
"Mamma" non ebbi il tempo di dire altro
"Sara ma dove diavolo sei? Sei impazzita forse?? Sono le cinque"
"Si mamma hai ragione, mi ha chiamato Emma che aveva bisogno di me e sono andata da lei, ma sono sotto il portone, salgo"
"Muoviti" e staccò.
Con le ultime forze che avevo mi alzai da quei maledetti gradini congelati e tornai su.

Mi preparai psicologicamente alla ramanzina di mia madre, anche se in quel momento, la realtà che avevo attorno aveva smesso di esistere.
Speravo tanto si trattasse solo di un brutto sogno...
Bussai alla porta e mia madre aprì subito. Il suo sguardo furioso sparì non appena mi vide.
Mia madre era sempre stata molto severa con me, ha sempre preteso tanto essendo io la sua unica figlia, ma allo stesso tempo ho sempre sentito profondamente il suo affetto, anche se non è mai stata brava nel dimostrarlo.
Mi scrutò per un paio di secondi, guardandomi dal basso verso l'alto. Ero consapevole di non avere un bell'aspetto. Mi guardai anch'io e vidi che ero completamente bagnata.
Con un tono calmo mi disse "Sara togliti le scarpe, metti il pigiama asciutto e vai a letto."
"Va bene, mamma". Mi fece cenno di entrare e tornò a dormire.
In quel momento mi sentii come una bambina, ma non mi importava.
Ero distrutta e fui grata a mia madre di non aver fatto domande, di aver capito il momento e di aver rimandato la sfuriata al giorno successivo.

Andai in camera mia, indossai dei vestiti asciutti e mi lanciai sul letto. Ripensai alla serata e a quello che avevo visto e cominciai di nuovo a piangere. Piansi con il viso nel cuscino in modo da non fare troppo rumore, poi mi ricordai che sul mio comodino avevo incorniciato una foto mia e di Luca.
Avrei tanto voluto lasciarla cadere in modo che si frantumasse in mille pezzi, ma mi ripetei che non potevo fare rumore (in realtà non ne avevo il coraggio)
Così la presi e la strinsi tra le mani e pensai tra me e me "un anno buttato nel cesso, Sara".
Le cose tra me e Luca non andavano bene da un po' di tempo, ma anche se una piccola parte di me aveva intuito qualcosa, non avrei mai immaginato potesse arrivare a tradirmi.
Ho sempre pensato che la sincerità e la lealtà dovessero essere alla base di ogni rapporto.
E ora mi ritrovavo a dover accettare di aver trascorso un anno della mia vita con una persona che non conosceva il significato di quelle due parole.
Ho sempre cercato di far andare per il meglio ogni mia relazione, che fosse d'amicizia o d'amore, sacrificandomi continuamente per il bene del rapporto. Sbagliando.
Ho sempre amato incondizionatamente i miei pochi amici e Luca, con tutta me stessa.
Ma la vita mi ha aperto più volte gli occhi sul fatto che i rapporti non vanno forzati, che non puoi tenerti stretta una persona per quanto tu la ami, se lei non ti ama altrettanto.
Che si deve imparare a lasciar andare...
E io non ho idea di come si faccia.
Non ho idea di come possa dimenticare i momenti che ho vissuto con Luca e accettare il fatto che è finita ed era finita già da un po'. Non ne ho idea.
Riposai la foto sul comodino e la abbassai, così non l'avrei rivista il mattino dopo.
Mi asciugai il viso con un fazzoletto, feci un respiro profondo e provai a dormire.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 27, 2022 ⏰

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