pov. Calum
Apro immediatamente la porta finestra, sporgendomi per poter guardare meglio al di sotto.
C'è davvero qualcosa che si muove nella mia piscina.
Ma cosa?
Magari un pesce, trasportato dallo forte tempesta fino lì dentro.
Eppure sembrerebbe troppo grande.
Mentre ancora sono sul terrazzo, mi accorgo che i nuvoloni scuri se ne stanno lentamente andando via, liberando i milioni di stelle ospitati dal cielo quella sera, almeno fino a prima dello scoppio della tempesta.Decido, notando che l'atmosfera si era calmata, di scendere per andare a controllare che tutto fosse ancora relativamente a posto, e magari per liberare quel povero pesce incastrato nella mia piscina.
Così dopo poco sono al piano di sotto, ad aprire la porta finestra che dava direttamente sul giardino.
Quando mi avvicino al bordo della piscina, scorgo delle lunghe pinne azzurre, con qualche scintillio argentato sulle squame, e alcune di queste terminavano con delle punte di verde chiaro.
È qualcosa di assolutamente bellissimo.
Non avevo mai visto un pesce del genere.
E mi rendo conto dopo, che probabilmente nessun altro prima di me aveva mai visto quel 'pesce'.
Porto lo sguardo più in su, notando dei lunghi capelli, di uno strano colore rosso ramato. Strano, e allo stesso tempo eccezionale.
E mentre osservo quell'anomalo e longilineo corpo, mi allungo, sporgendomi verso l'acqua, provando a posare le mie dita su quella coda.
Sento la consistenza viscida delle squame sotto le mie dita, ma all'improvviso la creatura si gira e indietreggia velocemente, spaventata.
La sto per avvertire, ma non faccio in tempo che subito sento un tonfo soffocato: è andata dritta a sbattere contro il bordo piscina.pov. Coralene
Ahia! Diamine, ma da dove è uscito 'sto coso?
Proprio davanti a me doveva andare a pararsi?
Mi lamento massaggiandomi lentamente la fronte, cercando di far passare il dolore, quando mi accorgo che il ragazzo che poco prima aveva cercato di 'accarezzare' la mia coda, adesso si trova nuovamente davanti a me, chinato verso il bordo della piscina, per guardarmi meglio.
Sembra confuso, concentrato.
Chissà a cosa starà pensando..
E come per risposta ai miei pensieri, inizia a parlare.
"Scusa per prima, volevo capire se quella- fa cenno alla mia coda- fosse vera o finta."
"Perché mai dovrebbe essere finta, scusa?"
"Non so, ci sono ragazze che spesso si travestono da sirena e.. volevo capire se tu fossi una di quelle. Ma penso di aver intuito di no.." lo colgo a scuotere leggermente la testa, come per convincersi della sua idea.
"Beh, hai intuito bene.. Non so cosa ci faccio qui, ma non voglio importunarla, me ne andrò appena capiró come fare.." mentre dico quelle esatte parole, inizio a guardarmi intorno, cercando un passaggio per poter raggiungere nuovamente l'oceano.
Ma quel ragazzo blocca i miei pensieri, un'altra volta.
"Uno, dammi del tuo, non sono vecchio. Due, non mi importuni, anzi. Voglio scoprire di più su di te."
"Su di me? Non c'è nient'altro da sapere, se non che sono una sirena, e che se non torno a casa mio padre scatenerà un'altra tempesta come quella di stanotte."
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trapped.
Fanfictionquando la frase "veniamo da due mondi differenti" assume un significato letterale.