Il mio destino in fiamme 2

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Skipe Time

Erano appena scoccate le 3 del mattino, sentivo come se tutto il mio corpo si fosse congelato, mi trovavo ancora avvolta tra le calde braccia del mio ragazzo, all'interno della camera più prestigiosa del castello. Era strano... mi alzai stordita e con delicatezza riuscì a liberarmi, uscii dalla camera afferrando la prima vestaglia che presi dall'armadio... era abbastanza osé, trasparente, praticamente era come se fossi in intimo, ma la cosa non mi preoccupava dato che a quell'ora non girava mai nessuno per i corridoi, anche perché era vietato. Mi recai nelle cucine, con calma e pazienza preparai degli infusi caldi sia per me che per il professore e sia per i miei migliori amici, che come me, sicuramente avranno passato la notte con i propri compagni. Tra di noi non ci e mai stato imbarazzo. Non interrompevamo mai un rapporto, non eravamo cosi ficcanaso, ma capitava che dopo aver passato la serata con il proprio compagno, io e miei amici ci riunissimo per il resto della nottata per raccontarci tutto... questo potrebbe sembrare strano, ma per noi era la normalità... sembrava perverso e probabilmente lo è... ma a noi andava bene così.

Presi le tazze e con un paio di biscotti un po' nella mia bocca e pò sparsi sul vassoio, mi recai di sopra, con fare 'professionale', ed era già tanto se non avessi fatto cadere tutte quelle tazze per consegnare le varie bevande calde. Mentre salivo le scale, accadde una cosa un po' strana... una finestra nel corridoio difronte a me si spalancò e per poco non mi fece cadere il vassoio, appoggiai il tutto sul davanzale di fianco, mi sporsi per chiuderla ma in quel preciso momento senti una strana sensazione gelida, simile a quella che avevo sentito prima. D'improvviso senti il mio corpo come bloccato, sentivo come se qualcuno mi stesse accarezzando le braccia e i capelli...

"Il tuo potere sarà mio" mi sentii sussurrare all'orecchio in maniera calma e quasi perversa,

Mi spostai di scatto e per poco non caddi a terra, mi girai subito e ciò che vidi fu una figura di un ragazzo, scuro di capelli e con occhi verdi magnetici. Era come se la mia mente conoscesse già quella figura, ma non ne ero sicura dato che dopo avermi sorriso, si dissolse nel nulla. Lasciai tutto in quel corridoio e corsi immediatamente nella stanza del professore, lo svegliai impaurita e dopo essermi calmata gli spiegai tutto quello che era accaduto.

"Lo sapevo che prima o poi sarebbe successo... ecco uno devi motivi per cui non c'ero quasi mai... sapevo che saresti stata in pericolo, d'altronde il tuo potere e rarissimo..." disse alzandosi di scatto per poi iniziare a vestirsi in velocità,

"Che significa che lo sapevi?" chiesi osservandolo,

Ignorò le mie parole, anzi mi ignorò completamente... era sempre stato così, ogni volta che toccavamo quest'argomento lui non mi considerava pur di non parlarne più.

Continuò a prepararsi e una volta pronto, si avviò alla porta continuando a non prestarmi attenzione... io intanto ero seduta sopra a una delle poltroncine vicine alla porta, ormai non lo guardavo nemmeno più. Si avvicinò delicatamente, come se non volesse che lo sentissi arrivare, dato che ero girata e non potevo vederlo... ma sentivo i suoi passi, mi afferrò il viso e mi spostò una ciocca di capelli che si era posta d'avanti.

"Fidati di me, meglio che tu non sappia... promettimi che rimarrai qui finché non te lo dirò io" sibilò delicatamente,

Non gli risposi, mi alzai e gli diedi un piccolo bacio, non sapevo se riuscissi a mantenere la promessa, cosi cercai di evitarlo. Ovviamente se ne accorse e prima che potesse dire qualcosa, un forte rumore come quello di un esplosione si udì nelle vicinanze. Il professore mi guardò con sguardo malinconico e prima di scappare via mi diede un ulteriore bacio sulla fronte, per poi lasciarmi lì in quell'enorme stanza.

Skipe Time

Passarono un paio d'ore ed ancora niente, non arrivava nessuno, non sentivo più nulla... mi trovavo ancora da sola in quell'enorme camera, intenta a sistemare i miei capelli, d'altronde non avevo nulla da fare... d'improvviso sentii la porta della stanza spalancarsi, sentì urlare una voce a me familiare che mi chiamava,

"I sogni nella realtà"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora