Ogni tanto sento una spada che mi trafigge il cuore.
Lenta, fredda, dolorosa.
Piano piano si avvicina al mio petto, cerco di evitarla, si avvicina sempre di più.
Tocca il mio torace con la punta. Piano inizia a infilzarsi nella mia pelle, sento un pizzicore, niente di più.
Inizia a strappare i muscoli, le ossa finché arriva al cuore.
Lo sfiora, si ferma.
Esita.
Un colpo secco.
Sangue, sangue ovunque.
Ma solo nella mia mente.
Soffro, piango, mi distorco dal dolore.
Affonda sempre di più.
Poi. Si ferma.
Lentamente la lama si ritrae, esce.
Il mio cuore rimane leso, non cicatrizza, non ci riesce.
Il dolore persiste, forse più lieve.
Il sangue continua ad uscire, rosso brillante.
Mi accascio a terra, esausta.
Non mi alzo, non mi alzerò più. Rimarrò in quel suolo freddo e duro per l'eternità. Circondata da sangue caldo ed assistita da una lama gelida che gace accanto a me, inerte.
Ma solo nella mia mente.
