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Ultimo anno, questo è l'ultimo anno che devo sopportare tutte quelle persone che non si fanno mai gli affari loro, quelle persone che hanno bisogno di sparlare, additare, giudicare e bulizzare come le persone normali necessitano dell'aria. La Ice High School è l'unica scuola liceale della nostra piccola cittadina, Iceland, per questo quando succede qualcosa dopo neanche cinque minuti tutti ne vengono a conoscenza, e per questo odio questa città e non vedo l'ora di andarmene al college in LA.

Quel posto è così fantastico, sole tutto l'anno, clima mite, giornate piovose molto rare e niente freddo. Lo odio proprio il freddo e con lui la neve, la pioggia, la nebbia e il vento in somma proprio il freddo, più che altro però quando la temperature è sotto i 4°C.

Sono le 05:00am e io sono ancora in pigiama. Mi cambio mettendo il completo sportivo e vado giù nel seminterrato ad allenarmi, cinque minuti di riscaldamento tra stretching e salto con la corda, quarantacinque minuti di workout e in fine dieci minuti di yoga con una parte di meditazione. Recupero sul pc la mia ultima coreografia costruita sopra la canzone Forever di Lewis Capaldi e la ripasso, così da poterla provare oggi alla pista di pattinaggio. Si fanno le 06:30am dopo una bella doccia super bollente da creare un sacco di vapore nel bagno, scendo giù in cucina e faccio colazione con una grande tazza di caffè amaro e una barretta energetica, e come al solito scende mia nonna con la sua bellissima vestaglia lunga in seta con ricami.

"Buongiorno tesoro, completata la tua morning routine?"
"Sì nonna, tra un po' forse leggo o preparo il libri per scuola, voglio prendere l'autobus che passa prima così posso prendermi il posto davanti"
A differenza delle altre scuole nella nostra non siamo noi che dobbiamo cambiare aula, ma i professori, per lo meno tra una lezione e l'altre ci lasciamo dieci minuti di pausa per chi ha bisogno di andare al bagno, cambiare i libri o andare alla caffetteria e fumarsi una sigaretta, già c'è uno spazio apposta (in realtà creato dai noi studenti, e visto che sono in tanti quelli che fumano, compresa io, la preside si è arresa e ha delineato uno spazio un poco più lontano).
"Se vuoi ti può accompagnare il nonno"
"No tranquilla, ce la posso fare, oggi non ci sono meno di 4°C"
"Tesoro lo sai che devi superare questa cosa? Perché non vuoi provare con un terapeuta?"
"Perché sai com'è finita l'ultima volta".
Detto ciò mi alzo, vado a recuperare i libri, sia quelli per i corsi di oggi che quelli per gli altri giorni così alcuni li metto già nell'armadietto, che ovviamente con la fortuna che ho è vicino ai bagni femminili così delle volte mi tocca sentire Eiden che si fa Missy o la stessa Missy che sparla con le sue amiche oche e che ovviamente ogni volta che uscendo mi vedono lì a cambiare i libri non perdono l'occasione di farmeli cadere, di spingermi a terra o deridermi. Le sopporto solo perché non mi abbasso al loro livello di "intelligenza".
Decido di indossare delle scarpe da tennis, tuta larga grigia e un maglione troppo grande che ci starebbero dentro tre me bianco, cappellino nero, zaino e via, esco senza non prima salutare la nonna con un bacio sulla guancia e al nonno, che probabilmente sarà sceso mentre io mi preparavo, e mi dirigo verso la fermata dell'autobus distante quindici minuti a piedi, mi piace camminare ma in generale proprio tenermi in allenamento e ad un'alimentazione sana.

L'autobus arriva dopo qualche minuto e non c'è nessuno per fortuna, mi siedo in fondo nell'ultima fila con cinque posti e mi metto le cuffie per ascoltare la musica con il volume al massimo fino a quando non mi spavento perché qualcuno mi ha riportato con i piedi per terra con un calcio. Alzo la testa e mi accorgo che c'è un ragazzo, naturalmente non mi ero accorta della sua presenza, è tutto rannicchiato su se stesso col cappuccio della felpa in testa e tra l'altro è tutto in nero e col leggero buio che c'è di prima mattina ero convinta di essere da sola, oltre all'autista.
"Ma sei pazzo!? Mi hai spaventato a morte, ti pare il modo di prima mattina?"
"E a te pare il modo di ascoltare a volume così alto della musica? Che per altro fa schifo"
Oddio la sua voce è così profonda dovuto dal sonno, ma non mi lascio incantare, è stato proprio maleducato!
"Sì che mi pare visto che pensavo di essere sola, e poi non fa schifo. La musica di Lewis Capaldi è fantastica"
"Come hai fatto a non vedermi, non mi sembra di essere così piccolo. Si alzò per mostrarmi la sua altezza e già, non era proprio piccolo, era così alto che doveva piegare la testa di lato ed era anche molto muscoloso, ma che ci posso fare se è vestito tutto di nero. E poi se chiami quella roba musica sei messa male lasciatelo dire"
"Buzzurro che non sei altro, sei vestito tutto di nero col cappuccio in testa quindi mi sembra normale di non averti visto con il buio che c'è anche fuori", fai te cosa mi tocca sentire. Per dispetto dopo che si è riseduto mi siedo più vicina a lui e rimetto le cuffiette e faccio partire la musica, nonostante il volume alto lo sento sbuffare e muoversi per mettersi in una posizione più comoda.

Dopo qualche minuto sento il suo gomito che continua a beccare il mio fianco
"La vuoi smettere? Non siamo manco arrivati"
"In realtà si principessina, ti sei addormentata sulla mia spalla e ora devo scendere"
Divento rossa dal sapere che mi sono addormentata sulla sua spalla e mi sposto per farlo passare, e figuriamoci se ringrazia sto qui, che nervoso.

Scendo e mi pento di non aver preso una sciarpa, prima non c'era questo vento, a un certo punto qualcuno me ne mette una al collo nera, mi giro e vedo che era il ragazzo buzzurro tutto in nero di prima, chi sa chi è...

PROSSIMO AGGIORNAMENTO DOMANI MATTINA, BACIII

My snowman & MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora