otto

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ASCOLTATE LA CANZONE SOPRA / AL LATO MENTRE LEGGETE

Mia's POV

Era passata più di un'ora e niente. Nessun messaggio, nessuna chiamata.

Se l'era filata?

No, aveva detto che era sulla sua strada.

Si era fermato? Sta bene?

Tutte queste domande girovagavano nella mia testa mentre la mia pancia cominciò a brontolare.

Finalmente il mio telefono cominciò a squillare. Ma non era harry.

Risposi al numero sconosciuto e qualcuno cominciò a parlare. Anne?

"Mia, è successo qualcosa. Qualcosa di orribile." La sua voce era frenetica e potevo dire che stesse piangendo.

"Anne, calmati. Adesso cos'è successo?" Provai a calmarla ma non funzionò. Lei singhiozzò qualche volta e ci fu un minuto di silenzio prima che parlò di nuovo.

"Harry ha fatto un incidente,"

Quelle cinque parole causarono la caduta del mio telefono e lo schermo si distrusse sul pavimento. Tutto era ghiacciato.

Che cosa?

No no no. Questo è un incubo. Sto dormendo. Non può essere vero.

Ma poi la realtà mi schiaffeggiò in faccia. E faceva così fottutamente male.

Era come se tutto fosse successo in slow motion. Presi le chiavi della macchina e corsi fuori dalla casa verso la mia macchina. Non sapevo in quale ospedale poteva essere ma immaginai e guidai verso il più vicino.

Correndo verso il bancone, praticamente urlai alla ragazza.

"In quale stanza è Harry Styles?" Chiesi mentre piangevo. Osservò il mio stato e vidi la tristezza nei suoi occhi.

"301," Disse porgendomi un pass da visitatore. Corsi verso le scale. Non avevo tempo per l'ascensore adesso. Ci misi un minuto per arrivare al terzo piano e corsi nella prima stanza. Quello che vidi mi fece piangere di più.

Lì c'era Harry. Una benda era avvolta attorno alla sua fronte, spingendo in alto i suoi capelli. Era ricoperto da tagli e contusioni e le sue braccia avvolte in un panno. Era connesso ad un serbatoio di ossigeno e qualcos'altro. Un supporto vitale.

No. No no no.

Corsi nella stanza e mi sedetti gentilmente sul letto vicino ad Harry, la mia faccia che torreggiava sulla sua.

"Per favore dio, no," Pregai e improvvisamente rimpiansi di non andare più in chiesa. Le mie lacrime coprirono la sua faccia e continuai a singhiozzare. Non potevo perderlo. Non potevo.

Il mio respiro era pesante e sepolsi la mia testa nella sua maglietta e piansi. Improvvisamente sentii una mano scorrere tra i miei capelli.

"Ho sempre amato i tuoi capelli," La sua voce rauca parlò lentamente. Alzai la mia testa dal suo petto e lo guardai. Il luccichio verde nei suoi occhi era opaco e senza vita. Il suo respiro uscii pesantemente. Stavo quasi per dire qualcosa prima che lui parlò.

"Il dottore ha detto che morirò,"

Questo è quando mi ruppi. Era tutta colpa mia. Mi ha detto che stava guidando, ma io stavo ancora provando a messaggiarlo. L'ho distratto. Dovrei essere io.

"Dovrei essere io," Soffocai. Nonostante il suo destino, rimase calmo, e mi spaventò. Portò la sua mano sulla mia e il suo pollice l'accarezzò dolcemente.

"Mi piacerebbe morire per te, Mia. Ti amo,"

"Basta parlare in quel modo!" Piansi, "Ce la farai. T-Tu devi!"

Scosse la testa lentamente. "Questa è l'unica cosa che mi tiene in vita adesso." Indicò verso la macchina del supporto vitale. Improvvisamente la disprezzai. Disprezzavo tutti. Tutto.

Fanculo i dottori per non provarci.

Fanculo a me per messaggiarlo.

Fanculo la vita per aver preso lui e non me.

"Stavo messaggiando mentre guidavo." Parlò lentamente. I suoi occhi erano puntati sul suo petto.

"Lo so, piccolo. È colpa mia. È tutta colpa mia. Mi dispiace. Mi dispiace così fottutamente tanto." Piansi. Si chinò e sussultò. Togliendo la maschera dell'ossigeno dalle sue labbra, si chinò su di me e connesse le sue labbra alle mie. Ricambiai il bacio e alcune delle mie lacrime caddero sulla sua faccia. Tirò la mia vita più vicino, provando ad assaporarmi il più che poteva, prima che dovette spostarsi. Disconnesse le sue labbra dalle mie e baciò la mia fronte mentre accarezzava la mia schiena. "Ti amo così fottutamente tanto, Aramia Liz Green,"

"Non lasciarmi. Per favore," Soffocai. "Per favore,"

"Ti amo così tanto," Ripeté. "Voglio che tu abbia una buona vita, Aramia. Trova un ragazzo che ti tratti magnificamente. Hai dei bambini, invecchia..."

Dio, prendi me invece.

"Ma ti prometto una cosa Aramia, non troverai mai qualcuno che ti ami più di quanto faccia io."

Fottuto inferno, odio me stessa.

Ma lo amo. Oh, lo amo così tanto. Non smetterò mai di amarlo.

"Comunque, avevo intenzione di portarti al carnevale," Ridacchiai tra le mie lacrime. Lui ricordava. Parlavo sempre di voler andare ad una serata di carnevale per vedere le luci.

"Non dimenticarmi Aramia," Disse una volta in più.

Dieci secondi dopo venne un dottore.

"È il momento Mr. Styles." Parlò acutamente, "Signora, deve andare adesso."

No.

"No." Dissi duramente. Harry mi guardò e il suo volto si tramutò in tristezza.

"Allora chiamerò la sicurezza." Parlò e fece esattamente quello. Meno di un minuto dopo, un alto, uomo forzuto si mostrò e mise la sua mano sulla mia spalla.

"Non toccarmi, cazzo," Dissi attraverso i miei denti, "Non mi muoverò."

Scrollò le spalle e prese entrambe le mie braccia, mettendole dietro la schiena. Cominciò a spingermi lentamente fuori dalla stanza e io cominciai ad urlare.

"NO! LASCIAMI ANDATE!" Piansi, prendendolo a pugni, "HARRY, TI AMO! NON LASCIARMI, PER FAVORE!" Sorrise tristemente un'ultima volta e mi sussurrò.

"Ti amo anche io. Addio Mia. Non dimenticarmi." Vidi le lacrime scorrere sulla sua faccia e quando fui completamente fuori dalla sua visuale, il dottore chiuse la porta. Bastardi.

La guardia della sicurezza mi lasciò andare e mi girai verso di lui. "Vaffanculo!" Soffocai e caddi sul pavimento singhiozzando.

Odio la mia vita.

Odio me stessa.

Odio me stessa.

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1 capitolo + epilogo

driving | h.s (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora