quei capelli rossi le ricadevano delicati sul viso lasciando che le dassero un'aria più libera, insieme ai suoi occhi di un colore più unico che raro che elettricizzavano il suo sguardo più di quanto si aspettasse. da lontano guardava i suoi coetanei, li osservava e capiva lentamente e atrocemente che lei non era come loro, non lo era mai stata. perché matilde non era perfetta come voleva far credere, era tutt'altro, ed i mostri che si portava dentro erano più grandi di quel che si pensava. (non ho nulla con nessuno dei collegiali di quest'anno e sottolineo che se ci saranno antipatie nella storia con alcuni non intendo offendere e denigrare)