Lui era cieco. Ciò significa che non poteva vedere come mi vestivo quando andavamo alle feste, non poteva vedere i miei occhi e i miei capelli. Non ha mai visto il mio sorriso e nemmeno le mie smorfie. Non ha mai potuto vedermi piangere e non mi ha mai visto nuda. Per questo mi chiedeva di raccontargli di me. "E' l'unico modo che ho per vederti" mi diceva. E io raccontavo "Sono mora,ho gli occhi chiari. Ho i capelli lisci, quelli puoi sentirli" e mi metteva le mani nei capelli, piano. ci siamo conosciuti così. Io che lo guardavo, aveva sempre gli occhi chiusi e quasi mai un sorriso. Lui che ascoltava ogni mia parola e mi sfiorava per assicurarsi che fossi lì, al suo fianco. Gli accarezzavo il viso, gli baciavo le palpebre. "Odio il fatto che tu non riesca a credermi quando ti dico che sei bellissima." Ci scherzavo sopra "E' ovvio che non mi fido del tuo giudizio. Non mi hai mi visto" "Ma ti conosco". Le mie amiche mi dicevano di trovarmene un altro. Qualcuno che mi guardasse principalmente. Come se aprire gli occhi e vedere una persona fosse indispensabile all'amore.