Indossi il karategi, lasci fuori il mondo,
nessun nome, nessun peso sulle spalle,
solo il suono dei passi sul tatami,
solo il respiro, solo il presente.
Qui non contano ricchezze o titoli,
non serve voce forbita o prestigio,
sei uguale a chi suda accanto a te,
niente di più, niente di meno.
La cintura che porti è il segno del cammino,
non di chi sei fuori, ma di quanto hai lottato,
e l’unica parola che il dojo ti concede,
è un semplice, profondo Oss.
Il mio maestro di karate core