«Non so esprimermi meglio; ma sicuramente tu e tutti noi abbiamo l’idea che ci sia, o che dovrebbe esserci, un nostro esistere al di là di noi stessi. Che senso avrebbe avuto crearmi se fossi contenuta interamente in me? Le mie sofferenze peggiori a questo mondo sono state le sofferenze di Heathcliff e le ho sentite e patite tutte, una dopo l’altra, fin dall’inizio; se vivo, è per lui. Se tutto il resto scomparisse e restasse solo lui, continuerei ad esistere; ma, se tutto il resto restasse e lui svanisse, l’Universo diventerebbe per me una potenza estranea, di cui non sentirei di far parte. Il mio amore per Linton è simile al fogliame nei boschi. Il tempo lo cambierà, ne sono ben consapevole, così come l’inverno cambia gli alberi; il mio amore per Heathcliff assomiglia alle rocce eterne che stanno sotto quegli alberi: una fonte di gioia poco visibile, ma necessaria. Nelly, io sono Heathcliff, lui è sempre — sempre — nella mia mente; non come un piacere, cosí come neanche io sono sempre un piacere per me stessa, ma come il mio proprio essere.»
- Catherine Earnshaw
Cime Tempestose, Emily Brontë.