vieni dal ciel profondo o l'abisso t'esprime, Bellezza? dal tuo sguardo infernale e divino piovono senza scelta il beneficio e il crimine, e in questo ti si può apparentare al vino. hai dentro gli occhi l'alba e l'occaso, ed esali profumi come a sera un nembo repentino; sono un filtro i tuoi baci, e la tua bocca è un calice che disanima il prode e rincuora il bambino. sorgi dal nero baratro o discendi dagli astri? segue il Destino, docile come un cane, i tuoi panni; tu semini a casaccio le fortune e i disastri; e governi su tutto, e di nulla t'affanni.