Sono una ragazza tremendamente innamorata.
Innamorata di questa vita, di questa felicità, prima eterea e poi così fragile.
Amo questa terra, amo i passi di un terreno consumato, arido e bruciato da quei pensieri vorticosi che mi girano per la testa.
Amo le piccole cose.
Le scovo in ogni piccola quotidianità, apparentemente banale, ma piena di significato.
Tutto ciò che mi circonda ha, per me, un doppio significato, non per forza superficiale.
Leggo fin da quando so leggere.
Scrivo fin da quando so scrivere.
Che grande dono è tutto ciò, il poter esprimere i più irrazionali dei sentimenti, tramite questi segni vorticosi, tramite queste righe perse, che solo me stessa e tutti quanti possono capire.
Questa vita, fatta di continue esperienze e prove, è piena di dolori.
Ma i dolori non sono altro che un passo forzato, che un salto nel vuoto che bisogna prima o poi compiere, seguiti da un cielo rischiarato di felicità.
Dopo la tempesta c'è sempre il sole.
Beh, può essere una tempesta lunga e infida, scoscesa e apparentemente lunga, ma può anche essere un acquazzone, rapido e violento.
Ma dopo ci sarà sempre uno sprazzo di luce etereo e colmo di speranza.
Posso paragonare la vita ad un ossimoro?