Corro, corro e continuo a correre.
L'idea di fermarmi è quasi impossibile, sferzo l'aria incapace di pensare a nulla se non a quelle parole. Sono arrabbiata, desiderosa di vendetta, ma non sono quel tipo di persona.
Sono più quel tipo di persona che scarica tutto su sé stessa a discapito delle proprie forze, che sia correndo, urlando o prendendo a pugni qualcosa.
Il silenzio è assordante, quel tipo di silenzio che non ha bisogno di parole perchè hai già talmente tanto da dire senza che altri pensieri ti si accavallino nella mente, soffocandoti. Far sentire qualcuno così triste e deluso dovrebbe essere un reato, così ci sarebbero meno silenzi assordanti da placare con un buon libro o della buona musica.
Corde vocali che vibrano tentando di essere armoniose o muscoli che si tendono per riuscire ad eseguire un movimento nel modo corretto. Essere felici, allegri e cantare o impegnarsi durante un allenamento è una sensazione molto più bella del silenzio assordante o del bruciore ai muscoli che hanno voglia di sfogarsi ancora. Essere felici è molto più liberatorio: non hai catene come la rabbia o le lacrime che devono essere spezzate, la felicità è più quel tipo di catenina che porti al collo, una collana che rischi di rompere strappandotela via se sei arrabbiata o delusa; somiglia più a quel tipo di pianta che prima o poi sfiorisce ma sai che ripiantando nella terra fresca le vecchie radici crescerà più rigogliosa.
La felicità è inevitabile ed è migliore grazie alle piccole cicatrici.
Chiedere di descrivere la reazione ad una sensazione,  un sentimento, è come tirare via la sicura ad una granata, innescarla: sai che scoppierà, forse non sul foglio, ma scoppierà. Quindi afferrala, afferra la piccola granata d'argento e scagliala più lontano che puoi, guardala cadere e allontanati, senza mai guardare indietro.

Sālve e benvenuti sul mio profilo.
Sono Martina e la mia passione per la scrittura dice già tutto quello che avete bisogno sapere su di me.

¤Newtmas is the way🙃.