PROFUMO DI LIBRI
Nella disputa tra libro tradizionale e libro digitale, uno degli argomenti sui quali i lettori della prima corrente di pensiero sono più inflessibili è l’inconfondibile odore della carta. Un tratto saliente del libro al quale non sono disposti a rinunciare, e che le moderne tecnologie non sono in grado di riprodurre nell’esperienza di lettura digitale, se non con profumi surrogati. Ma da dove nasce questo odore amato da tutti gli appassionati di libri?
La spiegazione arriva da Andy Brunning, un chimico inglese che spiega l’origine scientifica di questa fragranza. Cellulosa e lignina, contenuti nella carta, degradano nel tempo: il risultato è l’ingiallimento delle pagine e il rilascio di composti organici. È da questa reazione che scaturisce l’odore tipico dei libri invecchiati.
Secondo Brunning le componenti di questo aroma sarebbero: vaniglia, benzaldeide – che aggiunge un profumo di mandorla –, odori dolci prodotti dall’etilbenzene e il contributo floreale apportato dall’etilesanolo.