Forse siamo solo ragazzini che giocano a fare gli eroi .
Forse siete solo adulti che fanno la guerra per orgoglio.

Io sono quel genere di ragazza solare, allegra, auto-ironica, disponibile ad aiutare gli altri.
Mi definiscono dolce e pazza.
E strana.
Strana perché odio la monotonia, perché voglio essere diversa, non è facile per me inserirmi, ci provo e quando mi convinco di esserci finalmente riuscita mi rendo conto che non è vero, che per l' ennesima volta mi sono fidata troppo in fretta e ancora una volta sono l' ultima ruota del carro.
È difficile, ora, conquistare la mia fiducia, e quando la tradisci, non dico che non ti perdono, ma considerala come un vaso di vetro, se lo rompi in tanti pezzi magari puoi anche aggiustarlo, ma le vedi quelle crepe? Non è più come prima.
Ma c' è.
Ma se lo riduci in polvere come possiamo aggiustare tutto?
Non si può.
Quando scrivo finalmente tutto quello che provo, tutti i sorrisi che mostro, i rospi che mando giù con qualche risata, prendono forma per quello che sono davvero.
Per la tristezza, l' umiliazione, l' imbarazzo, tutto quello che nascondo, anche se inconsciamente, si libera.
È lì, tra le pagine, tra le parole, tra le lettere, lo tocco e lo leggo.
Non sono falsa, non fingo di stare bene quando non dovrei, in realtà io sono così ho imparato a fare buon viso a cattivo gioco, a non fare la soddisfazione di essere distrutta.
Qui sono libera.
Qui sono io.