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A scuola dopo le prime settimane si cominciavano a formare i famosi gruppi ed io ovviamente ne ero fuori. nonostante tutto però decisi di uscire nell'intervallo per fumare.
Alla fine della terza ora, la campanella mi disse che era ora di uscire per fumare. Scesi le scale con la freddezza di un ghiacciolo e appena uscii vidi lui. La mia ancora di salvezza, o per chi crede, il mio angelo custode.
Era un ragazzo semplice. non mi attirava la sua bellezza, i suoi vestiti, o con chi usciva, ma i suoi occhi. erano bui e vuoti. Sembravano scavati nel nulla. Era come guardarmi allo specchio. Era forte si vedeva. Per delle settimane lo guardavo da lontano e cercavo di capire cosa aveva lui in più o in meno degli altri. non ero innamorata come molti dicevano e come sembrava, ero solo incuriosita da quel ragazzo sconosciuto ma che mi sembrava di conoscere. Avevo scoperto che adorava molte delle cose che adoro io ed ero convinta che era molto di più di quello che sembrava.
Un giorno mi convissi che dovevo parlargli, volevo che i suoi occhi sfiorassero i miei e una mattina successe.
" non sono tagli è stato il gatto" sentii dire da una ragazza della mia classe con cui andavo a fumare.
"Va bene, se lo dici tu.. io non ci credo però" disse lui facendo una smorfia.
"Quelli sono tagli ti riconosco" dissi sottovoce, ma forse ero troppo vicino a lui e si girò. Arrossii e non sapevo se scappare, far finta di parlare al telefono, fare la schizofrenica o buttarmi a terra e gridare al fuoco.
"Cosa?" chiese con una smorfia su quel suo viso perfetto [...]