Ostento superficialità ma la temo.
Non ricordo la prima volta in cui ho iniziato a scrivere.
Mi piace immaginarlo così: una penna biro, un diario giallo cosparso di paiettes, le dita di una bambina.
Quello che so è che non c'è niente che mi piaccia di più. Gambe piegate a farfallina sul letto, lo schermo del Mac che mi illumina il viso, le parole che, da sole, prendono vita e, fuori, attraverso il vetro sottile della mia finestra bianca, la notte.
Le mie pagine, però, hanno sempre avuto un unico destinatario: me.
Avevo paura di apparire pesante, mi sentivo fuori luogo, in un contesto in cui tutti restano a galla, mentre io ho sempre avuto voglia di scendere.
Qualche giorno fa, finalmente, ho preso il coraggio di condividere una delle mie prime idee con voi. Per cui, se vi va di "viaggiare" un po' insieme, leggetemi, interpretatemi, commentatemi e, perché no, criticatemi.
Sarò felice di fare lo stesso con voi.
- Se ha unidoJuly 3, 2021
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