Menzogniere di Fine Estate
Tra le selve più oscure che vidi
Fiere dimoniache, una voce lo me de lo passato udì
Chi era costui? Una voce rassicurante,
Non desideravo fidarmi, la ignoravo eppur era costante.
Una voce soave et doce, prometteva salvezza, pace et amore.
Non più molta paura aveo ormai,
Ora penso e maledico lo putto armato d'arco. Non avrei dovuto, giammai!
Lo cuor in mille pezzi aveo et costui, con la sua fermezza et delicatezza
I pezzi prese e un novo cor mi diede.
Mi elogiava et rassicurava, la mente mia m'avvisava <<Non jogar con lo invasor, con lo dolor. Grandi pene per coloro que son capricciosi e si lasciano ingannar da lo piaceri de lo cor>>
Lo Salvator, co'la mano di notte, a sé m'invitava, con lo sorriso et attorniato di luce.
Ancor paura aveo, troppe fiere vidi, infide et pericolose.
Viscide et sanguinose.
Lo Salvator, vedendo me que alcun passo compii
Prese a venir contro di me, ora vicino et sempre doce, la mano mea prese
E assieme proseguimmo lo tragitto.
Da mani tanto doci mai et mai potei sentir lo toco. Que era acaduto?
Lo cor! A funzionar novamente tornò! Felicità et timor aveo.
Chiamai la ragion a presiedere ma ella non rispose
Un eco flebile et lontano udii <<Lo aviso donai e la Ragion non erra mai>>
La chiamai a gran voce, urlando ormai a la fine de la selva
Ma d'ella non v'era orma.
Lo Salvator, mentr'io ero intento a ricercar, s'era avviato lesto a la sua dimora.
Con la mano di notte mi richiamò insistente,
Indugiai ma poi proseguii. Stavo per....
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