♤ Ho sonno ♤

♤ Voglio una caramella ♤

♤ Ancora cinque minuti ♤

♤ Non posso adesso, sto leggendo ♤

☆ Come quando abbiamo fatto il bagno nudi nel Tamigi alle tre del mattino... te lo ricordi, Bob? ~cit. Joan (=me in versione hippie), la Locanda, 2016 ☆

Diciamo semplicemente che la qui presente è un frullatone composto dalle frasi sopracitate, dalla voglia di scaricare la tensione molto violentemente e da una dose esagerata di noia. Già, mi annoio in fretta e di qualunque cosa. Le uniche cose costanti nella mia vita sono le caramelle (non i dolci in generale, solo le caramelle, mi raccomando: preferisco il salato io), il teatro, la lettura e la scrittura. Amo il profumo della carta, la freschezza della copertina di un libro appena comprato e i segni dell'usura su ciò che è ormai vecchio. I libri sono un treno diretto per un altro universo, un'infinità di mondi differenti che galleggiano come bolle iridescenti nella mia fantasia. 

Scrivere è ciò che mi posso permettere di fare una volta entrata in quell'universo bellissimo, scrivere è uno sfogo e mi fa sentire una divinità: è una sensazione stupenda dare vita a personaggi, mondi, emozioni. 

E il teatro è il modo più faticoso e divertente, l'unico modo che può essere condiviso davvero con quella che diventa una grande famiglia per addentrarsi anche fisicamente nell'universo della fantasia, per vivere per poche ore in una di quelle belle bolle di sapone. Costa impegno, ma ovviamente trasformarsi in qualcun'altro è faticoso. Eppure è meraviglioso.