In eterno conflitto.
Il desiderio di serenità e pace interiore si scontra con quello di "spaccare tutto", di circondarmi di ricchezze. Ma cosa voglio davvero?
Se la vita fosse un videogioco, con la possibilità di ricominciare, farei infinite prove. La mia natura scrupolosa mi spingerebbe a testare ogni parola in ogni contesto, per pura curiosità.
Eppure, la bellezza della vita sta proprio nella sua unicità. Un'unicità che ci obbliga, per il quieto vivere, ad accettare ogni scelta come parte integrante del nostro essere. Se sono ciò che sono, è grazie – o per colpa – delle decisioni che ho preso. Forse, in ogni gesto, si nasconde la risposta giusta.
Forse amo l’arte: i dipinti, le strutture, quelle pillole di curiosità che accendono la mente. Ma non sempre ho voglia di approfondire.
Mi succede con tante cose: storia, poesia, epica, spiritualità… e forse – ma su questo non voglio essere categorico – anche le materie scientifiche. Probabilmente non ho mai ricevuto l'input giusto.
Mi diletto in molte di queste passioni, ma non sempre le coltivo. Alle volte preferisco crogiolarmi nei pensieri, perdermi in riflessioni di ogni tipo.
Forse vorrei viaggiare.
Trovare un lavoro che mi permetta di scoprire il mondo, ma senza troppi obblighi. Che senso ha un viaggio, se le circostanze non ti lasciano il tempo di ammirarne la bellezza? Se non riesci, come direbbe il poeta che è in me, a trasformarlo in poesia?
"Nei cassetti della mente mi perdo,
alla ricerca di un ricordo
che mi doni le passioni e l’amore che ancora cerco."