Linda A.

Nuova poesia pubblicata, per chi ancora non si è scordato di me.

È da tempo che non passo qui. E la ragione è che ho svoltato la mia vita, letteralmente. Ho iniziato in lavoro nuovo, sono andata a vivere via di casa, in una città nuova. Sono contenta di essere finalmente in un posto gratificante, dove il mio impegno è riconosciuto è mi permette di partecipare a qualcosa di grande. Ed è una gratificazione che porto fino a casa, quando mi chiudo la porta alle spalle e appoggio le chiavi sul tavolino all'entrata. Ma mi scivola piano di dosso quando appoggio la borsa e mi slaccio le scarpe. Quando mi lego i capelli per non averli d'intralcio e mi strucco. Quando indosso finalmente qualcosa di comodo. E svanisce piano quella Linda che non sempre mi appartiene. Che non aveva fatto i conti con la vita in solitudine. E sì, ho una coinquilina che vedo poco o nulla. Ed un gatto (nemmeno mio) che mi crea più problemi che altro. Ma la sera, seduta a tavola a cenare guardando video su YouTube, ci sono solo io. Ci sono solo io quando mi fumo una sigaretta in terrazzo e ascolto musica. E non pensavo di dirlo, ma pesa la solitudine. Pesa tornare a casa e non avere nessuno a cui raccontare la propria giornata, discutere o anche solo stare in silenzio. Ma assieme. Pesa non dare la buonanotte a qualcuno. Soprattutto ora che queste giornate, dapprima nuove ed insolite, sono diventate routine. E l'incanto della novità si è spezzato. 
          [Continuo nel primo commento]

Non so quanti lettori siano rimasti qui - penso pochi. Ma per chi ancora si ricorda di me, troverà delle poesie nuove nell'ultima raccolta che attendono solo di essere lette.
          
          

Non è facile scrivere di te.

Ho scritto una cosa. 
          Sono giorni che penso e penso, e non mi do pace. Stasera forse ancora di più. E non dico di sentire meno forte quella stretta al petto, ora, ma forse un po' si è allentata.
          Vi aspetto, in ogni vostra forma.

Per i miei lettori, ho pubblicato la poesia che ho scritto ispirata alla runa Mannaz (che sì, era anche nel mio concorso, ma questa è un'alta storia). La trovate in "Oltre luna".

Bene, fanciulli, lo scrivo anche qua perché alcuni non hanno ricevuto la notifica: il concorso Runaljod è giunto al termine. Sono stati svelati i proprietari dei testi e sono stati annunciati i vincitori. 
          Imprevisti a parte, ho amato questo concorso e ringrazio tutti per averlo reso così bello. Un grande abbraccio a tutti.

Allora, sono una c******a. Ma lo sapete già. Mancano i giudizi di quattro concorrenti (sono arrivata a Mannaz, che volesse leggere) e non riuscirò a finirli oggi (sì, avevo detto due giorni e finiva il concorso, ma è proprio per quello che mi definisco c******a). Se domani non finisco vi dò  l'indirizzo di casa e vi autorizzo a venire qua e a picchiarmi (potete venire solo il 4 e solo a coppie, sennò Conte disapprova). 
          Intanto spero abbiate passato un buon Capodanno, a casa abbiamo passato due giorni interi a cucinare (in Albania si festeggia molto di più l'anno nuovo anziché Natale e questa abitudine ci è rimasta) e a bere. 
          Vi prometto (per quel che valgono ancora le mie promesse) che domani finisco e potrete pubblicare i vostri scritti. Quindi a domani!

Allora, ci siamo quasi! Mi mancano da scrivere nove giudizi (Sono arrivata fino a Perth, per chi volesse leggere cosa ho scritto), che intendo dividere tra questa sera e domani, quindi massimo due giorni e ci sarà la classifica dei "preferiti". Grazie a tutti per la pazienza, non ci vorrà ancora molto, lo giuro.

Ci sono notti in cui il sonno non mi fa mai visita. E la mia mente non si ferma mai. 
          So di dover dormire, ma non riesco a spegnermi. Ed è frustrante. 
          Faccio pensieri che non dovrei. Pensieri strani. Pericolosi. Che pensavo di aver sepolto nel passato. 
          Credevo di aver trovato un equilibrio, di averlo costruito col tempo. Ora non lo so più. E l'idea di cadere di nuovo mi fa una paura tremenda.