Vorrei che i miei occhi non si posassero mai più sul tuo viso, quella pelle biancastra da parer in fin di vita che si accende ogniqualvolta qualcuno di estraneo alla nostra cerchia ti interpella. Vorrei non poter mai più ascoltare la tua voce, quegli acuti squillanti che non fanno altro che distruggermi i timpani ogni volta che ti rinfaccio i tuoi sbagli. Vorrei che non mi tartassassi più di messaggi con la paura che io stia studiando (quando invece sei sempre stata tu la falsa), o dicendomi di essere impreparata, quando il nove è assicurato accanto il tuo nome. È vero, vorrei che tutto questo abbia fine al più presto, ma purtroppo e per fortuna questo succederà tra qualche giorno, e sono sicura che le tue stronzate mi mancheranno, così come sentirai tu la mancanza dei miei calci tipici