Chi sono? Non lo so. La domanda che mi hanno sempre posto è un'altra.
Perché scrivi? 
Scrivo per esasperazione, scrivo perché il foglio bianco è l'unica libertà che mi è concessa. Scrivo perché mi piace viaggiare e inventare cose nuove. Scrivo perché la mia vita fa schifo e ne immagino dieci, cento, mille diverse e spesso me ne vergogno. Scrivo perché l'amore fa male e mi piace immaginare ogni tanto qualcosa che va per il verso giusto. Scrivo perché è l'unica cosa che so fare e ogni tanto mi viene anche bene. Scrivo per liberarmi dai pensieri che mi assillano, che mi tormentano e non mi lasciano mai dormire. Scrivo perché mi sento diversa dagli altri e non riesco a comunicare in modi convenzionali. Scrivo perché mi piace il profumo della carta nuova del mio quaderno e l'inchiostro della penna che ci scivola sopra in un flusso di pensieri, senza sosta, senza limitazioni. Scrivo perché il foglio con il suo silenzio accoglie le mie parole e sembra ascoltarmi, sembra consigliarmi, diversamente dalle persone.
Quando ho deciso di iniziare a scrivere? Non lo so con precisione, mi piacerebbe raccontare una storia interessante con aneddoti e personaggi ancora più interessanti ma la verità è un'altra. Ho iniziato a scrivere quando ho deciso di raccontarmi su un foglio di carta, muto, impassibile, privo di giudizi. Sul foglio non indosso maschere. Sono me stessa, senza paura di essere giudicata.