C'è il cervello degli altri: neuroni, cellule varie, conscio e inconscio, emozioni, sensazioni, istinto, logica e raziocinio; poi c'è il mio: scale, porte, sgabuzzini, archivi polverosi, omini barbuti, omini di marshmallows, orsetti gommosi, polvere, fantasmi, fumo e porte dimensionali.
Quello che esce da là fuori lo decidono loro. Perché vogliono farsi sentire, perché sono rimasti colpito da qualcosa o da un idea, perché hanno i cinque minuti in cui si sentono degli scrittori del cazzo.
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