Ciao Niccolò,
Scusami se ti scrivo, so che non mi conosci.
Vorrei solo dirti che ti voglio bene come a un fratello, anche se non ti ho mai conosciuto.
Vorrei solo dirti che sto male per quello che è successo, per la morte atroce che hai avuto. Chi avrebbe pensato che in quella maledetta discoteca avresti passato la tua ultima notte, finita nel peggiore dei modi? È da quel giorno che ho sentito la notizia in tv, circa una settimana fa, che non smetto di pensarti. Penso alla sofferenza che hai dovuto subire, agli innumerevoli colpi che hai incassato senza pietà, all'indifferenza della gente. Sei stato ucciso due volte. Fisicamente da quelle tre bestie che ti hanno preso a calci e pugni fino a toglierti la vita, moralmente da tutti coloro che guardavano senza intervenire, che usavano i cellulari per fare i video e non per chiamare la polizia. Capisco perfettamente che la paura di intervenire in un contesto del genere è tanta, ma chiamare la polizia almeno? Erano solo in tre e tutte quelle persone sarebbero riusciti a fermarli. I buttafuori che facevano? Insieme avrebbero potuto trascinarti via, avrebbero potuto fermare la furia dei tre bastardi.
Penso a tua madre, a tuo padre, a tua sorella, alla tua fidanzata: loro meritavano di vederti rientrare a casa vivo e vegeto. Tu lo meritavi. Spero che tutti quelli che erano lì a guardarti morire quella sera si sentano in colpa per il resto dei loro giorni, spero che i tre balordi non abbiano più pace. Spero che a nessuno capiti quello che è successo a te. Non so se la tua anima riuscirà mai a perdonarci, a perdonare l'indifferenza e la crudeltà di questo mondo. Comunque sia, spero che tu stia bene. Spero che tu sia in un posto migliore di questo schifo.
(Continua)