Stasera pubblicherò il capitolo di Arkell. È stato un parto, ho avuto mille blocchi d'autore, ansia e non sono nemmeno stata molto bene. Spero vi piaccia. Ecco un estratto:
La piccola fonte di luce che proviene da lontano, probabilmente dalla porta d'ingresso ogniqualvolta le guardie cambiano il loro turno, mi aiuta a tenere traccia delle ore che passano ma che non si mostrano.
La luce è estremamente bassa qui sotto; non c'è elettricità, solo bastoni da fuoco che illuminano due terzi dell'intero spazio. Non ci sono aperture che fanno passare aria, solo catene di metallo che ci tengono legati al buio, nell'oscurità. Non so da quanto tempo sono chiuso qui dentro; non ho più il cellulare in tasca e neppure l'orologio al polso. I miei vestiti sono stati rimpiazzati con una camicia bianca di lino e un paio di pantaloni dello stesso materiale. Non so più dove mi trovi, e l'unica cosa che mi ferma dallo scoppiare un tumulto qui sotto è semplicemente un dubbio. Se anche Victoria è imprigionata qui sotto, costretta a rimanere sveglia tutta la notte e a puntare la nuca sulla sbarra di metallo per assorbire l'unica fonte di contatto: il freddo.