Qui è dove inizia l'altra me, che la gente non conosce o conosce solo in parte. L'altra me che lascia libere le ali della sua sensibilità e le lascia libere di volare ed esplorare il mondo che la circonda, le emozioni che eruttano in lei. L'altra me che non ha paura di stupirsi e che desidera che tutti gli altri si stupiscano come lei. Quindi cerca, si affatica, carica sulle sue ali leggerissime questo compito autoimposto di cercare di stupire chi la circonda. 
"[...] Pensai, allora, che ci sarebbe voluto qualcuno in grado di farci provare queste emozioni. Fu proprio quella sera che capii quanto effettivamente amassi scrivere. Quanto volessi, un giorno, poter far rivivere alla gente emozioni, sensazioni, piccole cose della vita come un tramonto. Quanto lo scrivere non fosse più semplicemente uno sfogo personale nascosto in una cartella del mio portatile, ma di quanto fosse ormai diventato parte della mia esistenza. Quanto mi sorprese quel tramonto e quanto avrei voluto che anche la gente si sorprendesse di, magari, essersi persa una tale meraviglia dell'umanità."
Grazie a chi leggerà.