Sono un ragazzo, un essere umano. Respiro, cammino, mangio (poco), parlo. Insomma, ho tutti i requisiti per essere considerato vivo. E allora perché mi sento così vuoto? Perché ogni giorno mi sembra uguale a quello prima? Tutto scorre, inevitabilmente. Io no.
Io non scorro, non ci riesco.
Sono bloccato.
La vita reale mi disgusta. Mi sento fragile ed ingombrante allo stesso tempo.
Ma è proprio quando il peso del mondo sul mio petto si fa insostenibile che accade: inizio a scrivere. Non importa dove, come, con cosa io lo stia facendo. Talvolta, quando sono impossibilitato nel fare altro, scrivo nei miei pensieri. Scrivo su tovaglioli, muri. Scrivo utilizzando il cellulare oppure su carta.
E scrivere per me è respirare.
Mi sento soffocare. Scrivo.
Riesco ad essere vero, vivo, solo nelle mie poesie e nei miei testi.

Sono solo un poeta fallito, uno scrittore mancato. Eppure qui, sono completamente, ineluttabilmente, io.
Benvenuti nel mio mondo.
  • prato dei sogni e dei sospiri
  • Se ha unidoJanuary 24, 2020



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