Capitolo 1

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Ciao mi chiamo y/n ho 18 anni e mi sono trasferita da poco a Seoul.
Vivo qui con mio padre, che però lavora molto quindi sono la maggior parte delle giornate sola.
Oggi finalmente andrò nella mia nuova scuola dove farò nuove amicizie. Sono al cancello di entrata e mi sento all'improvviso avvolgere in un abbraccio, mi giro e vedo che è la mia migliore amica Jisoo.
-Ciao y/n è bello rivederti, mi sei mancata tantissimo
- Ciao Jisoo, anche tu mi sei mancata, e poi non so con chi stare visto che mio padre lavora sempre.
Suona la campanella, entriamo in classe dove il professore mi fa subito presentare ma mi accorgo che quando stavo andando a riaccomodarmi al banco un ragazzo continuava a fissarmi ma feci finta di niente.
Alla fine della lezione io e Jisoo andammo in mensa dove mi fece conoscere il gruppo più famoso della scuola : i bangtan
- Ciao ragazzi mi presento sono y/n
- Ciao piacere di conoscerti io sono Taeyung ma puoi chiamarmi Tae
- Io sono Jungkook e loro sono Jin , Namjoon, Hoseok, Yoongi e Jimin.

Dopo esserci presentati ci sedemmo a mangiare e gli spiegai del fatto che mi ero trasferita a Seoul
- Ah quindi sei italiana?- domanda Jin
-Si sono italiana napoletana - rispondo
- Sono carine le italiane da come vedo - dice Jimin e io arrossisco lievemente ma Tae se ne accorge e non perde tempo per dirlo
- Y/n stai arrossendo
- Fatti i fatti tuoi - dice Jisoo
- Uffa non si può dire niente che subito si fa film mentali? - dice Jimin con un sorriso divertito sul viso
- Vabbè noi dobbiamo andare vero y/n?
Gli faccio cenno con la testa e ce ne andiamo.

"Fuori scuola"
- Grazie Jisoo mi hai salvato come sempre.
- Di niente, ma adesso devo andare ci sentiamo ciao
- Ciao.
Mentre tornavo a casa, con i mille pensieri per la testa, mi scontro contro una persona, alzo lo sguardo e noto che ha un volto familiare e quindi per curiosità gli chiedo:
- Sei Jimin?
- Si! Tu sei y/n?
- In carne e ossa
Lo faccio ridere ma poi ci iniziamo a guardare negli occhi per qualche minuto ma la suoneria del mio telefono ci interrompe.
- Pronto?
Era mio padre dovevo tornare a casa
- Scusa Jimin devo tornare a casa da mio padre ma possiamo incontrarci sabato?
- Certo con piacere, vai non ti preoccupare poi ci conosceremo meglio, ecco il mio numero così ci teniamo in contatto.
- Grazie allora ci sentiamo ciao

Tornata a casa vedo che non c'era mio padre quindi corro in camera mia e mi stendo sul letto e iniziavo a pensare che in fondo Jimin mi piaceva

Momento dell'autrice
Ciao spero che questa storia possa piacervi e intrattenervi fatemi sapere se vi piace ❤️

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